Melito, giovani a confronto durante la seconda Assemblea Presinodale
Mancano solo due giorni alla seconda Assemblea Presinodale del Sinodo Diocesano dei giovani “Fede è speranza, il futuro che noi vogliamo”, indetto da monsignore Giuseppe Fiorini Morosini nello scorso dicembre e che sta coinvolgendo tutta la comunità dei fedeli dai 18 ai 30 anni della Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova.
Temi centrali di questo secondo appuntamento saranno “cittadinanza” e “partecipazione”; argomenti appassionanti, attuali e variegati che verranno affrontati anche grazie agli interventi di Attilio Gorassini, direttore del Dipartimento di giurisprudenza ed Economia della Università Mediterranea di Reggio Calabria, Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, e Roberto Di Palma, sostituto procuratore della DDA di Reggio Calabria.
Le coordinate per partecipare indicano il sagrato della Chiesa di Santa Maria Melito di Porto Salvo, dalle 19 per una serata che si arricchirà di idee, confronto e, sul finale, di buona musica e divertimento.
I lavori di questa seconda macroarea dell'iter Sinodale si sono svolti da marzo a fine giugno. I giovani della Diocesi, dunque, si sono interrogati attraverso momenti di dialogo e confronto sui temi della formazione, del lavoro, dell’impegno politico e sociale, della legalità. Uno spettro molto vasto che certamente lancerà una traccia di lavoro per i prossimi anni.
Monsignore Morosini, che ha fortemente voluto questa assise giovanile, ribadisce ancora come “è necessario che la ricostruzione della nostra città parta dai giovani...sia voluta dai giovani. Molto spesso, purtroppo, sono proprio loro a vivere nell'indifferenza rispetto alle grandi tematiche della partecipazione alla vita sociale della città e alla ricerca del bene comune. Il contributo che darà questo Sinodo sarà un contributo al risveglio della Città e del mondo giovane in particolare. Vogliamo che siano i giovani a progettare e realizzare la città del Futuro, partendo dalla città del presente”.
I lavori preparatori alla seconda assemblea presinodale si sono svolti in tutte le parrocchie della Diocesi e anche a livello zonale. “In questo secondo modulo i ragazzi hanno preferito attuare modalità di incontro non convenzionali - spiega Angela Araniti, membro della Presidenza del Sinodo - si sono realizzati un gran numero di incontri aperti nelle piazze, in luoghi lontani dalle parrocchie come pub e sedi di associazioni in cui i vari gruppi si sono incontrati per confrontarsi sui temi della cittadinanza attiva, molto spesso alla presenza di esperti”. I lavori parrocchiali sono poi confluiti nelle sintesi zonali. “Per rendere la misura dello stato attuale del senso di partecipazione e cittadinanza di noi giovani, continua Angela Araniti, è importante sottolineare come in tutte le relazioni zonali la parola utilizzata per descrivere lo stato d'animo dei giovani nei confronti della realtà che li circonda è la parola sfiducia. Sfiducia nei confronti delle Istituzioni, sfiducia nei confronti del territorio, sfiducia nei confronti della formazione”. Il Sinodo, inoltre, sta portando i primi frutti anche in termini di conoscenza reciproca e apertura alle altre realtà. La crescita, dunque, in questo “cammino insieme” è anche quella della condivisione del lavoro e dell'amicizia.
“Viviamo in una terra che ci ha insegnato a lottare anche per ottenere ciò che ci spetta di diritto”: questa è una delle considerazioni emerse dai tanti dibattiti maturati in questi mesi e sulla quale sarà “interrogato”, in un gioco delle parti, il sostituto procuratore Di Palma; di certo per discernere le scelte fondamentali da “buon cittadino”, un luogo privilegiato per la formazione è l’Università, eppure “c'è una parte consistente di noi giovani che non crede più nell'Università come luogo di crescita in cui ci si forma come uomini”, toccherà ad Attilio Gorassini spiegare come l’ambiente universitario non sia un mero “esamificio”. Compito ostico quello di Lucio Dattola, presidente della Camera di Commercio, il tema, forse il più “scottante”, è il lavoro: “il panorama lavorativo è davvero così buio come ci sembra?”, questa la domanda più frequente.
Un'occasione, dunque, che offrirà tanti ottimi spunti di riflessione: i giovani avranno l’opportunità di parlare del loro presente proiettandolo in un futuro di speranza, come lo stesso Sinodo ci indica di fare.