Lucà (CdD): “La disoccupazione è il vero dramma della regione”

Calabria Attualità
Salvatore Lucà

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Salvatore Lucà, segretario della Compagnia dei democratici, in merito alla situazione economica della regione.

“Alla luce dei dati pubblicati di Bankitalia da cui si evince chiaramente che la disoccupazione al Sud è diventata non più sostenibile, la cosa che mi meraviglia è l’assoluto silenzio dei nostri rappresentanti istituzionali che non hanno sentito il dovere di spendere una sola parola o una sola proposta riguardo a questo dramma del lavoro che non c’è.

Dai dati pubblicati emerge che il tasso di disoccupazione ha raggiunto nel 2013 il 19,7% nel Meridione e il 9,1% al Centro e al Nord. Per i giovani fino a 29 anni, la percentuale è rispettivamente pari al 43% e 23%. In Calabria, ovviamente, i valori sono ancora più elevati, raggiungendo percentuali indicibili.

Con tali evidenze, che certificano una disoccupazione al sud doppia rispetto al resto della nazione, nessuno parla di soluzioni e proposte concrete per combattere questa problematica. Le energie e le decisioni dei nostri governanti sembrano piuttosto indirizzate a situazioni che certo non portano benefici concreti alle nostre popolazioni, vedasi a titolo d’esempio le autorizzazioni a iosa per trivellazioni continue vicino le nostre coste.

Una situazione insostenibile quindi, a cui bisogna porre rimedio senza alcuna esitazione. Non è possibile che tutti i nostri giovani, scolarizzati o non, debbano continuare ad emigrare fuori dalla Calabria alla ricerca di una vita dignitosa.

Eppure le opportunità a disposizione dei nostri amministratori locali, regionali e nazionali per poter incentivare l’occupazione e lo sviluppo non mancano. Le possibilità e le occasioni per evitare di essere indicati sempre e solo come gli ultimi della classe sono le più disparate.

Se diamo uno sguardo agli enti locali ed in particolare a tutte quelle comunità che usufruiscono delle Royaltes per l’estrazione del metano, in primis al Comune di Crotone, la prima evidenza che emerge è uno scarso (forse nullo) utilizzo di dette risorse per incentivare l’occupazione presso le nostre imprese le quali potrebbero riorganizzarsi ed affrontare questo mercato globale con un altro piglio. E invece nulla: in questi territori di tutto si parla meno che di PMI, le quali sono tenute in considerazione solo per pagare imposte e tasse locali indicibili.

Alla stessa stregua e con altre risorse, forse ancora molto più importanti, i nostri rappresentanti regionali, nazionali ed europei, potrebbero far divenire i nostri territori luoghi di vera e concreta occupazione mediante una opportuna attività di riprogrammazione delle risorse comunitarie

Dal momento che la nostra Calabria continuerà, proprio per la situazione in cui versa, ad essere destinataria di importanti risorse europee, sarebbe opportuno programmare in maniera adeguata i fondi in arrivo e riservare, altresì, una quota parte di tali risorse per un credito di imposta sulle assunzioni. Solo in questo modo la politica potrebbe ben dire di aver fatto il proprio dovere.

Il momento storico che stiamo attraversando impone scelte serie e coraggiose. I nostri disoccupati non posso più aspettare.

Un credito di imposta stimolerebbe seriamente le assunzioni e favorirebbe un piano del lavoro serio e fuori dai meccanismi clientelari. Altresì, un adeguato supporto del mondo bancario (che al momento manca) permetterebbe alle nostre imprese l’avvio di un ciclo virtuoso caratterizzato da investimenti, sviluppo.

Considerata la situazione, una volta tanto cerchiamo di essere concreti e pensiamo seriamente a chi non ha un lavoro, vive nella depressione totale e, forse, ha pazienza più del dovuto”.


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