Cgil: “Si metta fine all’ “agonia istituzionale” della Regione!”
"Aumentano i conflitti sociali e la Giunta non è capace di dare risposte!". Comincia così la nota della segreteria regionale Cgil Calabria.
"Si concordi con il Governo - prosegue la nota - poche cose per rispondere alle domande sociali e si definisca la data del voto! La Cgil è fortemente preoccupata della drammatizzazione sociale come conseguenza delle mancate risposte da parte delle istituzioni regionali.
La vicenda della forestazione e anche dei trasporti è emblema dell’ “agonia istituzionale” che, se continuata, non può che portare a conflitti sociali. Un assessore inquisito per gravi reati e impaurito è privo di autorevolezza; costretto a difendersi, è incapace di assicurare il pagamento delle mensilità dei forestali e di governare in maniera seria la riforma di Calabria Verde.
Non bastano le promesse generiche e gli appelli alla responsabilità quando non si rispettano i pagamenti dei salari da mesi. Tutto ciò è sintomo di un’ “agonia istituzionale” non più reggibile e non più gestibile. Martedì, la manifestazione dei forestali sarà il primo segnale di una mobilitazione del mondo del lavoro calabrese. Ma non è solo la forestazione a subire i contraccolpi, ma anche i lavoratori del settore trasporti e di Calabria IT e di altri settori.
Oltre che alla drammatica situazione dei lavoratori in mobilità e in cassa integrazione per quali è prevista una giornata di mobilitazione, giorno 24, a Piazza Montecitorio (a Roma). L’ “agonia” porta anche a operazioni clientelari come avvenuto nel caso del voto bipartisan del consiglio Regionale che sta danneggiando gravemente la possibilità di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili. E temiamo che possa avvenire anche sui prossimi fondi comunitari. In queste ore, ci appelliamo alla sensibilità della Presidente e di tutte le forze politiche democratiche.
Si decida la data del voto e si concordi con il Governo una programma limitato di governo di questa fase transitoria per evitare esplosioni di conflitto sociali. In caso contrario, faremo appello - conclude la segreteria - a tutte le forze della società civile, della cultura e dell’impresa, per una mobilitazione civile per votare presto e porre così fine a questa “agonia istituzionale”."