Capellupo: “Il sindaco non blocchi le licenze commerciali del capoluogo”
“In merito alla possibilità, ventilata dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, di adottare un atto diretto a bloccare il rilascio di licenze commerciali nella città di capoluogo di regione, continuo a manifestare la mia totale contrarietà sia sotto il profilo politico che sotto il profilo giuridico”. E’ quanto afferma il consigliere comunale Vincenzo Capellupo.
“Un provvedimento del genere, diretto ad impedire l’apertura di esercizi commerciali in città, si porrebbe, in modo netto e manifesto, in contrasto con la normativa comunitaria e statale e finanche con la Costituzione italiana che prevedono il libero esercizio delle attività commerciali e la libertà della concorrenza. L’adozione di tale atto preclusivo ed inibitorio sarebbe totalmente illegale ed illegittimo, con una chiara responsabilità giuridico-amministrativa di chi si presta a sostenerlo, votarlo o firmarlo.
Ma tale atto è assurdo e ingiustificato anche sotto il profilo politico: come si può pensare di bloccare in una città come Catanzaro, che vive da anni una situazione di grave precarietà economica, commerciale e sociale, la nascita di nuovi esercizi commerciali che aumentano l’offerta e la concorrenza, favorendo così la comunità ed i consumatori? Senza dimenticare che le nuove nascenti attività commerciali generano occupazione in un momento storico in cui vi sono in città tassi di disoccupazione davvero allarmanti e preoccupanti, con la crisi che soffoca tutti. Quale strategia e pianificazione animano questa Amministrazione?
Insomma, l’adozione del ventilato atto inibitorio e preclusivo porterebbe il comune di Catanzaro in una situazione di totale illegalità e illiceità, con svantaggi alla comunità, consumatori e ai disoccupati favorendo al contrario la posizione di imprenditori che probabilmente già esercitano in città, soffocando ogni ipotesi di concorrenza e contrasto ai monopoli.
Per questo mi chiedo: a chi giova questa indicazione del sindaco Abramo? Perché operare contro la città Capoluogo ed i cuoi cittadini? Dove è l’interesse pubblico? E la si smetta di citare le attività commerciali cinesi come il vero problema della città, non ci crede più nessuno e al Comune basterebbe usare i suoi strumenti per verificare da parte di tutti il rispetto delle regole e reprimere illegalità, attraverso il Corpo di Polizia Municipale o la firma di convenzioni ad hoc.
Invito il sindaco Abramo ad archiviare l’idea di adottare il detto atto inibitorio, per le ragioni politiche e giuridiche dedotte, e manifesto, sin d’ora, ove la questione dovesse approdare in Consiglio Comunale, il mio voto contrario avverso un atto illecito ed ingiusto che causerebbe solo danni alla città e alla comunità dei catanzaresi riportando l’orologio della storia a centiania di anni indietro e riconfermato ancora quanto questa Amministrazione stia brancolando nel buio".