Dacci una zampa: “otto adozioni in dieci giorni, ma abbiamo bisogno di aiuto”
"Un'adozione per chi come noi crede che sia l'unico vero modo per dare una vita e una speranza ai cani recuperati è un evento straordinario, che ci ripaga dei nostri sforzi e del nostro lavoro, ma tre adozioni in un giorno sono quasi un miracolo, reso oggi possibile solo dallo straordinario slancio con cui i reggini hanno appoggiato la nostra iniziativa". Sono quasi increduli i volontari di Dacci una zampa nel dare la notizia delle tre adozioni che sono arrivate in successione.
Uno dopo l'altro hanno trovato casa Tomas e Pisellino, tra i primi arrivati al canile di Mortara, ma anche Ricky, cuccioletto di non più di 40 giorni che solo ventiquattro ore prima una mano anonima aveva lasciato di fronte ai cancelli della struttura. "Con queste tre partenze arriva a quota otto il numero di cuccioli e cani adulti cui siamo riusciti a dare una casa, altri due a breve partiranno per la Liguria, mentre in sei - non appena saremo in condizioni di finanziare il viaggio - andranno a Brescia.
Quindici cani adottati in meno di dieci giorni, significa che ogni giorno siamo riusciti a dare casa, una nuova vita e una speranza ad un animale che altrimenti non avrebbe avuto nulla di tutto ciò", fanno sapere da Dacci una zampa, l'associazione onlus che dieci giorni fa ha deciso di occupare il canile di Mortara di Pellaro, la struttura di proprietà comunale, finanziata con oltre 650mila euro del Decreto Reggio, conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008, ma mai entrata in funzione, per rispondere all'emergenza randagismo. "Abbiamo deciso di occupare per rispondere ad un'emergenza.
In meno di dieci giorni abbiamo recuperato oltre 60 cani che versavano in condizioni critiche, ma continuiamo a essere bombardati di segnalazioni a cui purtroppo non siamo in condizioni di rispondere". Il canile - ricordano i volontari - oggi funziona solo grazie allo sforzo dei volontari e alle donazioni di quanti stanno appoggiando l'iniziativa, senza alcun appoggio istituzionale, ma al contrario in un limbo in cui il silenzio dell'amministrazione viene rotto solo da voci e indiscrezioni su imminenti sgomberi.
"È difficile per noi, ma purtroppo non siamo in condizioni di accogliere tutti i cani in difficoltà che ci vengono quotidianamente segnalati. Stiamo cercando di rispondere alle emergenze, mettendo in questo progetto tutte i nostri sforzi, ma fin quando non ci sará un'egida istituzionale non saremo in grado di intervenire in maniera pianificata per dare assistenza a tutti gli animali del territorio che ne avrebbero bisogno".