Lungofiume Boulevard, domani SpaceLab lo spettacolo di Gianfranco De Franco
La nuova settimana del Lungo Fiume Boulevard apre martedì 22 luglio (ore 21.30), in anticipo rispetto alla consueta calendarizzazione degli eventi, con la performance “SpaceLab#1 - Passato/Futuro – L’altrofiume”, un happening sonoro-visivo, ideato e curato da Gianfranco De Franco, che nasce dalla realizzazione del laboratorio per attori, cantanti e performer “Il tesoro nascosto – La voce del testo”, condotto da Leonardo Gambardella per le Associazioni culturali ACT e ConiMieiOcchi alla Casa delle Culture nel corso di questo mese di luglio.
SpaceLab è una ‘site specific performance’ che raccoglie tutte le suggestioni acustico/visive del luogo in cui si svolge, trasformandone e contaminandone la “natura”, attraverso un set strumentale elettronico/acustico/sperimentale che manipola e distrugge la “percezione presente”. Il lavoro di ricerca musicale, le suggestioni delle proiezioni video, ed i materiali emersi nel laboratorio teatrale confluiscono in un happening che offrirà al pubblico l’occasione di vivere in maniera unica lo spazio del Lungo fiume.
I protagonisti: Gianfranco De Franco (ideatore compositore/polistrumentista); Leonardo Gambardella (contributi teatrali/attore); Alessandro Rizzo (live performer/elettronic); Remo De Vico (campionatori/live performer); Gaetano Bonofiglio (light designer/videoproiezioni); Rita Zangari (costumista); Attori, performer, cantanti selezionati dal laboratorio.
Leonardo Gambardella è un attore formatosi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Ha fondato la compagnia Fluidonumero9 guidata da Alessandro Fabrizi, con cui porta avanti un progetto di ricerca incentrato sulla “Voce naturale” in rapporto ai testi classici. Dal 2009 collabora con l’associazione culturale ACT - Agire Col Teatro, di Scalea, per la promozione di progetti che pongono il teatro al centro della riflessione su temi sociali quali la violenza sulle donne, l’accessibilità della cultura ai disabili, l’emigrazione. Collabora dal 2006 con il Peperoncino Jazz Festival, contesto in cui propone spettacoli che raccontano le biografie dei grandi musicisti attraverso il confronto tra parola e musica Jazz.
In teatro ha lavorato con i registi Luca Ronconi, Irene Papas, Massimiliano Civica, Fortunato Cerlino e Lindo Nudo. Nel 2004 ha vinto il premio “Originalità ed efficacia” al Festival “Il monologo e i suoi linguaggi” con “Fotografia assoluta” scritto, diretto e interpretato. Nel 2011 ha presentato al festival Primavera dei Teatri di Castrovillari lo spettacolo “Un italiano a Macondo”, ispirato alla storia vera di Antonio Daconte, partito da Scalea e finito nel romanzo “Cent'anni di solitudine” del premio Nobel Gabriel Garcìa Màrquez. Ha intrapreso la formazione per diventare insegnante accreditato di metodo vocale Linklater.