Vari ordini professionali e associazioni di categoria su Psc comune Vibo Valentia
"Gli scriventi ritengono che non si possa prescindere dalla necessità di dotare la collettività di un sistema ordinato di regole, della certezza della loro applicazione, del rispetto della legalità e della tutela degli operatori pubblici e privati."In una nota congiunta vari ordini professionali e varie associazione di categoria.
"Ciò premesso, con riferimento alla notizia - prosegue la nota -di stampa secondo la quale l’Amministrazione Comunale di Vibo Valentia ha calendarizzato a breve una seduta di Consiglio per l’adozione del PSC, senza tra l’altro il via libera da parte della competente Commissione Consiliare, le scriventi fanno presente quanto segue:
il Documento preliminare del Piano Strutturale Comunale (PSC) di Vibo Valentia, ha avuto una gestazione complessa e complicata se si pensa che i primi indirizzi politici, con l’incarico all’equipe del prof. Karrer, sono stati elaborati dalla precedente Amministrazione comunale guidata dal Sindaco pro tempore dr. Franco Sammarco. L’attuale amministrazione Comunale in carica, ha ereditato il procedimento amministrativo sul PSC portandolo avanti senza sconvolgimenti rispetto alle impostazioni della passata Consiliatura, evidenziando, di fatto, una sostanziale indifferenza e interscambiabilità della classe politica vibonese rispetto alle scelte strategiche e di sviluppo del territorio comunale. Già in occasione della Conferenza di Pianificazione, tenutasi negli ultimi mesi del 2012, gli enti e le associazioni appartenenti al mondo delle imprese, delle costruzioni, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e delle professioni tecniche, firmatarie del presente documento, avevano a vario titolo espresso, con una serie articolata di contributi, perplessità, idee, proposte e suggerimenti, riguardo al Documento Preliminare di PSC che era stato presentato.
La Conferenza di Pianificazione si chiuse secondo la tempistica scandita dalla Legge Regionale Urbanistica n.19/2002, senza che nessuna delle richieste di modifica sostanziale avanzate dagli scriventi, fosse accolta. A distanza di circa due anni dalle discussioni avviate in sede di Conferenza di Pianificazione, gli scriventi intendono ribadire la loro posizione, anche rispetto ad una politica indistinta, di maggioranza e di minoranza, che in questi anni ha brillato per l’assenza di proposte e iniziative, salvo ricordarsi solo oggi, strumentalmente, a ridosso delle imminenti elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, dell’importanza del piano strutturale comunale all’interno delle strategie di sviluppo del territorio. Con riguardo, quindi, al PSC che il Consiglio Comunale si appresta a discutere, gli scriventi enti e associazioni, rappresentanti il mondo delle imprese, delle costruzioni, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e delle professioni tecniche, ribadiscono, per come fatto già a suo tempo in sede di Conferenza di pianificazione, forte contrarietà rispetto a un documento che non propone un’idea di città e che non affronta i problemi del territorio, emersi drammaticamente durante l’evento alluvionale del 3 luglio 2006.
Un documento, quello del PSC di Vibo Valentia, che fotografa la situazione esistente senza tenere in conto la centralità del capoluogo e del porto, nello scacchiere strategico regionale; che non individua nella sostituzione e riqualificazione degli spazi pubblici e del patrimonio immobiliare, pubblico e privato, l’elemento strategico per la competitività economica e la crescita del territorio; che non contiene incentivi e premialità per gli interventi di sostituzione di aree edificate prive di qualità, con costruzioni pensate all’insegna del risparmio energetico e in linea con i nuovi criteri antisismici; che non declina la messa in sicurezza del territorio in relazione ad ipotesi di nuovo ridisegno urbano e paesaggistico; che non interviene con proposte di sostenibilità ambientale sugli squilibri territoriali prodotti da una crescita urbana disarmonica che ha visto, tra l’altro, privilegiare le grandi direttrici di traffico come la SS. 18 in direzione Ionadi; che non affronta il problema stringente della contrazione della Superficie Agricola; che non ripensa il ruolo, le funzioni e l’immagine complessiva del water front, con ipotesi di riconversione degli insediamenti industriali esistenti; che non esprime un’idea di riqualificazione del centro storico; che non individua particolari strategie per le aree periferiche ed i quartieri dormitorio.
Per tutto quanto sopra espresso, - chiude la nota -le scriventi chiedono all’Amministrazione Comunale di annullare l’iter di approvazione del Piano Strutturale Comunale ed alla intera classe politica vibonese di avviare tempestivamente, un confronto ampio e condiviso sul futuro della città.