Trivellazioni, M5S: ordinanza per impedire attività di ricerca ed estrazione
"Il “Coordinamento NO TRIV Rossano” in data 8 Gennaio 2014 ha presentato al comune di Rossano formale atto di invito ad applicare il principio di precauzione." E' quanto si legge in una nota Meetup Amici di Beppe Grillo-Rossano In Movimento.
"Oggi il Meetup “Rossano In Movimento” ripropone - aggiungono - al sindaco di Rossano e a tutti i sindaci dell’alto Jonio di emettere un’ordinanza per impedire alle 10 multinazionali del petrolio ogni attivita’ di ricerca e di estrazione.
In un anno di massiccia attivita’ di sensibilizzazione e di informazione sul problema trivelle, diverse sono state le prese di posizione da parte dei sindaci dell’alto Jonio: il NO e’ sempre stato secco e perentorio. Recentissimi gli interventi sul problema da parte dell’amministrazione coriglianese; recente l’intervento del sindaco Antoniotti e del Presidente del Consiglio comunale Scarcello. “C’e’ la necessita’ di fare quadrato ed ergere un fronte comune contro questo progetto che non tiene conto delle vocazioni della vasta area che si affaccia sulle rive del Golfo di Taranto: da Santa Maria di Leuca a Ciro’ Marina, passando proprio per la Sibaritide.” Cosi si esprimeva proprio l’avv. Scarcello in un comunicato datato 8 Luglio 2014.
Un’ordinanza per impedire ogni attivita’ di ricerca e di estrazione: e’ questo lo strumento che proponiamo a tutti i sindaci per passare dalle parole ai fatti, per non giocare allo scaricabarile, per non limitarsi a chiedere un intervento dall’alto senza prima aver preso ogni possibile provvedimento dal basso. E’ questo lo strumento necessario per iniziare a ergere “un fronte comune”.
I sindaci in virtu’ delle loro funzioni sono responsabili e garanti della salute e della sicurezza dei loro concittadini. Ricordiamo inoltre a tutti i sindaci dei comuni interessati da progetti di trivellazione che il principio di precauzione, sancito nel Codice dell’Ambiente, impone e legittima anche la restrizione dell’iniziativa economica privata. Quando vi e’ anche solo potenziale pericolo per i cittadini e per la loro salute , e’ necessario, in via precauzionale, impedire la infida attivita’ industriale La legge assegna - conclude il movimento -al sindaco, massima autorita’ in fatto di salute pubblica, la responsabilita’ delle scelte in fatto di precauzione stabilendo il livello di rischio accettabile e non accettabile. Qual’e’ il livello di rischio che i sindaci dell’alto Jonio intendono accettare per il nostro patrimonio ambientale?"