Vibo, i risultati di Legambiente confermano l’alto inquinamento del litorale
"I risultati delle analisi prodotte dal laboratorio mobile di Goletta Verde del mare vibonese, riferiti ai prelievi tra il 12 ed il 15 luglio scorso, non ammettono discussione. Per Legambiente a Colamaio (Pizzo), Bivona, Torre Ruffa (Ricadi), Nicotera Marina e Porticello (Joppolo), il mare è 'fortemente inquinato' e c’è il fondato sospetto che tutto l’inquinamento che investe il litorale della Costa degli Dei possa compromettere la stagione estiva". "Una certificazione eloquente, venuta fuori dai tanti punti critici evidenziati dai monitoraggi denunciati ormai da diversi anni". E' quanto denuncia Filippo Curtosi della Cisal aggiungendo che ciò è "quanto basta per mantenere inalterato l’allarme rosso che già da tempo esiste sulla costa tirrenica vibonese dove diventa sempre più difficile assistere ad una condizione capace di rappresentare una vera e propria inversione di tendenza".
"In questi giorni - spiega ancora Curtosi - è aumentato l’allarme sanitario di prevenzione. La Calabria - dice - è la regione tra le peggiori d’Italia con 129 agglomerati urbani in cui vengono segnalate 'anomalie' sulla depurazione". Per Legambiente "manca un progetto per una vera e propria emergenza depurativa se è vero che si è pervenuti alla incapacità di utilizzare gli oltre settecento milioni di euro, stanziati nel 2000, per colmare le gravi lacune del sistema depurativo calabrese".
I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali ed eschericchia coli) e vengono considerati come inquinati i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione. "Intanto a Vibo Valentia - aggiungono dalla Cisal - i medici pediatri sconsigliano le mamme di portare i bambini a mare. In alternativa si propone il bagno in piscina". Un consiglio che oggi è diventato un vero e proprio appello, spesso, si dice, inascoltato se è vero che non si coglie il reale effetto di questo importante segnale di prevenzione sanitaria.
E’ anche vero che non è una novità quella denunciata da Goletta Verde. "E’ ormai da anni che - aggiunge Curtosi - il mare vibonese non concorre all’obiettivo mare pulito. Il litorale vibonese soffre una assurda situazione igienico ambientale e non riesce a superarla per tutta una seria di motivi che diventa sempre più difficile interpretare".
Sotto accusa il funzionamento dei depuratori e la responsabilità di chi è preposto al controllo del loro funzionamento, senza aggiungere che non diminuisce - stando a quanto viene riferito - il comportamento scorretto di chi effettua illegalmente e abusivamente tutti quegli atti che favoriscono il processo di inquinamento marino.
"Ecco perché assegnare patenti di balneabilità al mare vibonese è sempre più arduo". Sostengono dalla Cisal aggiungendo che "in pratica, l’unica risorsa, quella della accoglienza e valorizzazione turistica, è costretta a subire gli effetti più devastanti. Il passaparola di questi giorni è tutt’altro che confortante e non lascia sperare momenti migliori. Non resta che affidarsi alla attenta sorveglianza predisposta dal Prefetto Giovanni Bruno che sta con il fiato sul collo degli stessi sindaci e li invita a compiere tutti gli atti possibili per esercitare il più severo controllo igienico sanitario".
La Cisal, sulla scorta dei dati presentati da Goletta Verde, ha inviato una lettera allo stesso Prefetto spiegando la necessità che venga messo a dura prova l’impegno dei sindaci. "L’estate 2014 non è terminata - conclude Curtosi - e forse una maggiore e più determinata attenzione dei sindaci può anche portare a garantire una coda vacanziera più ideale".