Mare Vibonese tra i più inquinati. Cisal contro amministratori
“Continua l’allarme rosso di Goletta Verde sulle gravi condizioni ambientali del mare calabrese e supera ogni limite la pazienza di tutti quei vacanzieri e non chiamati a sopportare ancora con cristiana rassegnazione gli effetti devastanti di un sistema di depurazione che da sempre continua a far parlare di sé senza prospettare alcuna soluzione. È quanto si legge in una nota di Filippo Curtosi, Segretario provinciale aggiunto della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori) di Vibo Valentia - Noi crediamo, ed i giudizi lo confermano, che la popolazione calabrese è stanca di ascoltare, e solo ascoltare, i rituali risultati dell’annuale monitoraggio effettuato da Legambiente lungo le località costiere della regione ed in assenza di soluzioni concrete non può non accusare la classe politica e dirigente della Regione di inadempienza ed incapacità.
La verità, per la Cisal, è che Presidente della giunta regionale, Province e soprattutto i sindaci delle città capoluogo di provincia, per le proprie competenze, vanno messi sul banco di accusa per non aver saputo individuare, a tutt’oggi, supportate da una vera e propria analisi tecnica, le vere cause che continuano a definire da bollino rosso la depurazione. Abbiamo tutti i motivi per definire fragile ed inconcludente il sistema di attenzione e di studio utilizzati. Mai convocato un competente tavolo tecnico regionale per compiere un’attenta analisi dello stato della depurazione in Calabria e mai trovata, conseguentemente, una risposta per prevenire le insidie che il mare inquinato porta alla salute dei cittadini.
Non è possibile che non sia intervenuto nessun fatto nuovo rispetto alle indagini effettuate negli anni scorsi e che hanno messo sempre in evidenza le criticità emerse dai punti monitorati. La Cisal ha raccolto e fatto sue alcune significative denunce di protesta da parte di cittadini che continuano a guardare con preoccupazione le condizioni del mare vibonese che ogni giorno presenta i suoi aspetti negativi derivati appunto dalla persistente forma di inquinamento. Non fanno salti di gioia neanche i vacanzieri che hanno scelto la nostra costa per godersi qualche momento di relax nelle località più accreditate e dove la cultura dell’accoglienza sembra la più gradita.
Da anni i cittadini continuano ad essere soggiogati con promesse d’intervento che partono puntualmente dalla Regione Calabria ma che si perdono per strada perché nella realtà nulla è cambiato rispetto allo stato di salute del mare denunciato negli anni passati. Puntualmente, ogni stagione, arriva Legambiente per confermare che le criticità, soprattutto in alcuni tratti, sono sempre intollerabili perché le cariche batteriche superano abbondantemente i livelli di legge. Così continuiamo a prendere atto che il mare è fortemente inquinato mentre c’è chi sostiene che si registra un lieve aumento di sensibilità da parte delle amministrazioni pubbliche ed il che vuol dire che esisterebbero dei segnali di ripresa.
Tutte baggianate: nella sostanza la provincia di Vibo Valentia perde percentuali di presenza turistica anche per il buon mare che non c’è. Certo a giudicare da quel che accade anche il sistema di prevenzione perde colpi. La costante attenzione di Legambiente non basta se è vero che dell’inquinamento delle acque se ne parla, come al solito, soltanto nelle immediatezze dell’arrivo della stagione balneare o peggio ancora in piena stagione estiva. Fa rabbia, ad esempio, pensare che rispetto a cinque anni addietro non è cambiato niente e che il dibattito sulle soluzioni da dare al mare inquinato sono sempre più lontane.”