Psi: valutazioni frettolose su tribunale di Castrovillari
"Si rimane basiti e sorpresi quando, a mezzo stampa, si apprende che un “ Senatore” socialista, nonché capogruppo PSI in commissione giustizia, dà per l’ennesima volta frettolose valutazioni sul tribunale di Castrovillari, senza aver sentito il bisogno di un confronto con il gruppo dirigente del territorio del Pollino, che ha annoverato ed annovera fior fiore di amministratori, e/o almeno, con la sezione PSI di Castrovillari. - Lo si legge in un comunicato del Segretario ed il Direttivo PSI di Castrovillari -
Era già successo che Sabato, 21 Giugno 2014, il “ Senatore”, ha affermato: "Tribunale di Rossano, per giustificarne chiusura sono state fatte carte false. I numeri non sono serviti rispetto all'efficacia dei poteri trasversali! Ma non potrà mai essere garantita giustizia attraverso un'evidente ingiustizia. Da qui a settembre è strategico il ruolo che questo territorio( Corigliano/Rossano) saprà giocare in modo unitario. Servono allerta e pressing quotidiani per arrivare alla modifica del decreto da parte del Governo. Ciò che non serve è la lotta tra poveri. …. Dobbiamo dire allo Stato che qui va ripristinato ed affermato lo Stato di diritto, cosa che dovrebbero fare anche i presidenti dei tribunali".
Certo, anche noi siamo d’accordo che una guerra tra poveri non serve, quando, però, si legge che “ Castrovillari….arroccata sul Pollino, senza vie di comunicazione…”, ci si rende conto che le affermazioni sono faziose, non più neutre e gettano nell’imbarazzo un territorio da sempre caratterizzato da una forte presenza socialista, ma possono creare imbarazzo anche a chi occupa ruoli di governo, come il nostro Segretario Nazionale On. Riccardo Nencini, viceministro alle infrastrutture nell’attuale governo Renzi.
Un “ Senatore” cauto dovrebbe, prima, sentire il bisogno di confrontarsi con il gruppo dirigente preposto del territorio, ed analizzare sotto ogni profilo tutte le azioni, comprese le ultime avversità di cui il tribunale di Castrovillari è stato vittima. Si parla sulla stampa, purtroppo, di Braccio di ferro: “ L'allagamento verificatosi martedì scorso, e le interpretazioni che ne sono state date, fotografano in maniera evidente il braccio di ferro che è sorto tra Castrovillari e Rossano, con i primi decisi a difendere gli uffici giudiziari e gli altri che non ritengono chiusa la partita del tribunale”; perché qualcuno: “Secondo quanto è stato accertato, sarebbe stato il getto indiscriminato di piatti e botti¬glie di plastica a otturare due caditoie dell'acqua piovana… Ingenti i danni causati dai continui sabotaggi. Presi di mi¬ra, anche, il sistema di condizio¬namento che, non debitamente controllato o interdetto, viene giornalmente spento e acceso da persone estranee all'ufficio”.
No! ..non abbiamo bisogno di guerre tra poveri. Questa guerra, però, artatamente creata tra il territorio montano e quello marino ha già procurato alle scuole di Castrovillari una bella percentuale in meno di iscrizioni scolastiche dei ragazzi provenienti dai territori di Rossano e Corigliano. Gli effetti sono stati classi in meno, meno docenti, minori ricadute sull’indotto ( trasporto, panini, bevande, testi, abbigliamento etc.).
Chi vive, lavora ed è attaccato al proprio territorio e soprattutto si richiama ai valori del socialismo ha il dovere di ascoltare tutti, vedere le cose nella loro complessità e dare risposte ai bisogni e le difficoltà sociali, culturale ed economiche di quel territorio. Castrovillari, progressivamente, è stata smontata un pezzo alla volta delle sue più importanti e qualificate strutture.
In Calabria, non serve chi ci divida ulteriormente, negli anni ci hanno già pensato in troppi, ma soprattutto non serve mascherarsi dietro il “finto problema” del tribunale per fare da apripista a posizioni personali, campanilistiche e scarse di contenuti politici e sociali.
È palese che il “giochino” è sfuggito di mano a chi l’ha costruito!!
Pertanto, viste le prese di posizione poco ligie nei confronti di tutto il gruppo dirigente socialista castrovillarese e del territorio del Pollino, per i pregiudizi sul tribunale, sul territorio e per il mancato rispetto dei tempi e modi che la politica prevede, si chiede che il senatore Buemi, prima di esprimere giudizi o fare affermazioni importanti, senza voler limitare le sue prerogative politico/amministrative ma solo per tutelare le nostre dignità personali politiche, si confronti e si coordini con i legittimi dirigenti locali."