Pescatori dispersi: continuano ricerche, ancora nessuna traccia
Ancora nessuna notizia dei pescatori dilettanti dispersi in mare nel Catanzarese. I tre erano partiti all'alba di ieri da Simeri Mare (Cz) con una piccola imbarcazione per una battuta di pesca.
Dopo qualche ora, non vedendoli tornare, i familiari hanno dato l'allarme. I dispersi sono l'imprenditore Angelo Tavano, di Catanzaro, l'infermiere Francesco Rania, di Simeri Mare, entrambi settantenni, e Giuseppe Parrò, cuoco di Simeri Crichi, cinquantenne.
Le ricerche sono proseguite per tutta la notte, grazie ad una motovedetta della Capitaneria attrezzata per le attività notturne. All'alba, invece, sono entrati in azione due mezzi navali, un aereo e un elicottero della polizia di Stato. Le attività di ricerche sono state estese a tutto il golfo di Squillace, nell'area compresa tra il Soveratese e Isola Capo Rizzuto, a cavallo tra le province di Catanzaro e Crotone. Le ricerche sono coordinate dalla Direzione marittima regionale di Reggio Calabria.
La situazione in cui si muovono le forze dell'ordine è particolarmente complessa, considerata sia la vastità della zona interessata, sia il fatto che sono passate oltre 24 ore senza notizie dei dispersi. A questo si aggiunge che l'imbarcazione utilizzata per la battuta di pesca è molto piccola e nella giornata di ieri il mare ha raggiunto e superato forza 3. (AGI)
13.30 | Prevale la rassegnazione davanti al lido "Blu Mare", da dove i tre pescatori amatoriali dispersi nello Jonio erano partiti domenica all'alba. A Simeri Mare, zona turistica in provincia di Catanzaro, tutti conoscono Francesco Rania, 69 anni, operaio in pensione di Simeri Crichi; Angelo Tavano,72 anni, imprenditore di Catanzaro; Giuseppe Parrò, 52 anni, cuoco di Simeri Crichi. Tutti e tre vivono in estate nelle case al mare che si ammassano in questa zona, diventata negli anni una ambita località turistica soprattutto per quanti vivono nel comprensorio e nella città di Catanzaro.
Tavano è l'unico esperto di pesca, anche se le sue condizioni di salute sono precarie, considerato che è affetto da diabete e che ha gravi problemi di deambulazione. Per Parrò e Rania, invece, l'uscita in barca per una battuta di pesca è quasi una novità. Non sono esperti, Rania non saprebbe nemmeno nuotare ed anche lui ha problemi di salute a causa del diabete.
Una imprudenza, dunque, quell'uscita in mare con una barchetta di tre metri e un motore di 4 cavalli e mezzo. Nessuna dotazione di sicurezza. Il mare nella giornata di ieri si è ingrossato terribilmente. Con il passare delle ore è salita anche la preoccupazione. Così, non rivedendo rientrare la barca, parenti ed amici hanno dato l'allarme. Alle 14,30 di domenica la telefonata alla Capitaneria di porto, quindici minuti dopo, racconta all'Agi il gestore del lido "Blu mare", "era già pieno di unità navali e aeree".
Eppure, nonostante l'intervento massiccio, nessuna notizia dei due dispersi, nemmeno un oggetto rinvenuto in mare. Le ricerche continuano senza sosta, con due motovedette e due mezzi aerei. Da terra squadre che osservano il litorale del golfo di Squillace. Una piccola barca di tre metri cercata nel mare immenso del golfo che racchiude le province di Catanzaro e Crotone.
I familiari dei tre dispersi non hanno molta voglia di parlare. "Siamo preoccupati", dice il figlio di Giuseppe Parrò. "Sembrano spariti nel nulla", aggiunge il figlio di Tavano mentre scruta il mare incredibilmente calmo. Le speranze flebili di ritrovarli ancora in vita non hanno mai fatto interrompere le ricerche e non hanno mai spezzato le speranze di parenti e amici che attendono notizie davanti al lido da cui è partita la piccola barca.
h 18:36 | Ricerche senza sosta nel Golfo di Squillace per ritrovare i tre pescatori scomparsi in mare nella mattinata di domenica. Eppure, nonostante il pattugliamento continuo di due mezzi navali e due mezzi aerei, nulla è stato ritrovato né dei tre appassionati di pesca né della loro piccola barca.
Le ricerche proseguiranno con le unità di mare e aeree fino a quando ci sarà luce, poi resteranno in azione i natanti adibiti per le ricerche notturne.
Quindi, si ricomincerà ancora domattina. La speranza è l'unica fonte di sostegno dopo circa 40 ore dall'uscita della barca con a bordo i tre pescatori. Troppo tempo è passato, soprattutto se si tiene conto delle condizioni di salute dei tre uomini, dal momento che due di essi soffrono di diabete ed avrebbero dovuto assumere insulina durante queste ore. Le ricerche coordinate dalla Direzione marittima regionale di Reggio Calabria, comunque, non si fermano e proseguono senza sosta.