Sequestro di beni nel cosentino. Colpo alle cosche locali

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Beni sequestrati

Sequestro di beni nel cosentino. Colpo alle cosche locali

Operazione "Anaconda", sigilli per cinque milioni di euro

Il clan "Cicero" spogliato dei beni, all'alba di oggi, infatti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo ed i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza hanno posto i sigilli al patrimonio, stimato in oltre cinque milioni di euro e composto principalmente da beni immobili, anche di lusso ed aziende. I provvedimenti di sequestro emessi hanno riguardato: 3 imprese commerciali, di cui una preposta all'organizzazione ed alla realizzazione di spettacoli ed eventi mondani, la discoteca "LE CLUB", negozi di abbigliamento e una azienda operante nel settore del commercio di materiale edile facente capo a Osvaldo Cicero, figlio del boss Domenico. I particolari dell'operazione sono stati illustrati in conferenza stampa dal Procuratore della DDA Vincenzo Lombardo. Tra i beni sequestrati, risultano cinque immobili tra cui ville ed appartamenti, 10 autoveicoli alcuni dei quali di grossa cilindrata e 2 motoveicoli. Diversi, i conti correnti sui quali confluivano i proventi dell'usura e delle estorsioni perpetrate dal sodalizio criminoso, e quote societarie. I finanzieri ed i carabinieri, sono riusciti, infatti, a ricostruire con estrema puntualità il patrimonio detenuto anche attraverso soggetti prestanome il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle dichiarazioni di reddito. Le indagini che hanno portato al sequestro odierno, sono legate all'operazione "ANACONDA". I militari dell'arma cosentina avevano decapitato la cosca mafiosa dei Cicero eseguendo, nei confronti dei sodali, 35 provvedimenti restrittivi emessi dalla magistratura antimafia.
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