Greco :“I dati del rapporto Svimez sul Mezzogiorno sono allarmanti"

Calabria Politica
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“I dati del rapporto Svimez sul Mezzogiorno sono allarmanti e dovrebbero far indignare tutti i cittadini hanno a cuore il futuro della propria comunità.” A dichiararlo è il leader del movimento L’Italia del Meridione Orlandino Greco.

Greco si riferisce agli ultimi dati forniti dalla Svimez secondo i quali il Pil del sud nel 2013 è crollato del 3,5%. In dieci anni, dal 2001 al 2011 sono migrate dal Mezzogiorno verso il centro-nord oltre 1 milione e mezzo di persone. In cinque anni le famiglie assolutamente povere sono aumentate di due volte e mezzo, da 443mila a 1 milione e 14mila nuclei. Il numero degli occupati del Sud per la prima volta nella storia a 5,8 milioni, il livello più basso dal 1977. “La Calabria – continua Greco - è la regione più povera d’Italia con un Pil pro capite di 15.989 euro. E’ il quadro di una terra che s’inaridisce divenendo povera di persone, di prodotti locali, di investimenti e di lavoro. I dati sulla disoccupazione giovanile, sul precariato, sul tasso di natalità ai minimi storici, sono elementi che evidenziano l’assenza di opportunità in Calabria. Questo è il prezzo che i cittadini sono costretti a pagare per una dissennata gestione della nostra Regione negli ultimi dieci anni.

La narrazione di una Calabria diversa è possibile sono invertendo la prospettiva che ci ha visti fino ad oggi soggetti consumatori di un mercato che prima al nord, poi all’estero, si è arricchito a nostre spese. In questione non è il Meridione, ma l’Italia. Occorre trasformare le nostre regioni da terre di produzione in terre di consumo instaurando un nuovo rapporto di fiducia tra istituzioni, sistema bancario, imprese e lavoratori.

Bisogna avere oggi la forza, il coraggio, le qualità che servono nei momenti cruciali che segnano una svolta nella storia di un Paese, di mandare a casa una classe dirigente che ha fallito e senza alcuna dignità intende riproporsi per governare la Calabria. In cinque anni, le azioni politiche messe in capo da Scopelliti, Mancini, Gentile e Pugliano hanno avuto effetti devastanti su un tessuto sociale già lacerato dalla precarietà, dalla povertà e della disoccupazione. La Calabria appare oggi desertificata e imbruttita, senza imprese, senza servizi, senza turismo, senza giovani, senza speranza e senza futuro.

Occorre partire Sud - conclude la nota - per ricostruire l’Italia. L’Italia del Meridione, attraverso le azioni concrete proposte nella Carta delle Idee del movimento, intende coinvolgere uomini e donne in un nuovo cammino di partecipazione politica che conduca la Calabria verso traguardi ambiziosi di crescita e solidarietà, legalità e cultura, impresa e lavoro."