Dima (Ncd) smentisce il suo ritorno in Forza Italia
"Sono destituite di ogni fondamento le presunte indiscrezioni, costruite e lanciate ad arte per creare inutile polemica e che mi vorrebbero in transito verso Forza Italia. Non ho mai avvertito né, soprattutto, mai posto alcuna esigenza di questa natura. Sono abituato, semmai, a sollecitare ed a partecipare a confronti più ampi e aperti possibili su contenuti, metodi e visioni politiche. Esattamente così come ho fatto fino ad oggi, anche all'interno del Nuovo Centro Destra, con ed in dibattito dialettico con lo stesso Giuseppe SCOPELLITI, troppo sbrigativamente lasciato solo". E' quanto scrive Giovanni Dima di Ncd.
"Del resto - continua la nota - non devo ritornare dove non sono mai stato, atteso che, come è storia recente, lo scioglimento del PDL non ha mai avuto come sua unica naturale evoluzione la riedizione di Forza Italia! Piuttosto, l'esperienza e la formazione politiche che mi connotano ed il rapporto diretto con i territori che negli anni ho costruito e consolidato, da una parte mi distinguono e tengono lontanissimo da ricostruzioni inventate e che, ripeto, hanno il solo obiettivo di disinformare e creare confusione utile forse per altri scopi a me non chiari; dall'altra, mi impediscono di tradurre in tatticismi da retrobottega quella che ho sempre considerato, al contrario, la mia concezione dell'agire politico. Ritengo di aver preservato, negli anni, un concetto di Politica e di militanza di destra, a servizio dei territori e delle comunità, abbastanza refrattario a fin troppo facili tentativi di strumentalizzazione ma anche di avvelenamento del dibattito politico e partitico e, al tempo stesso, lontanissimo da un trasformismo che ha ormai azzerato la fiducia degli italiani e dei calabresi. Continuo a pensare che si possa e che si debba parlare ancora di progetti a medio e lungo termine, di grandi visioni della Politica e del governo nazionale e dei territori e - lasciatemelo dire - anche di coerenza e unità del centro destra italiano. Quella attuale è certamente la stagione più difficile e complessa per ciò che in questi anni ha rappresentato per tanti di noi il centro destra, da Roma alle periferie. Senza eccezioni. E tuttavia, l'ambizione che non temo di condividere oggi è quella che possa diventare finalmente in discesa la strada verso una grande formazione politica nella quale far confluire il grande patrimonio della destra e del centro destra nazionali di questi ultimi decenni, senza fratture, senza diaspore e senza guerre fratricide. Su questa sfida mi sento militante quanto e più di prima. Il resto sono - conclude - per quanto interessanti giornalisticamente, pur sempre delle divagazioni dal tema e, per quel che mi riguarda, dalla mia principale preoccupazione politica di questo momento".