Teatro: presentato ieri a Roma il 'Magna Grecia teatro festival'

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Un viaggio artistico, storico, archeologico nei 13 più importanti siti della Calabria, chiamati per l'occasione a rivivere e a fare da scenario a decine di opere teatrali. Riapre i battenti anche quest'anno il Magna Grascia Teatro Festival, presentato ieri a Roma dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, dal governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti e dal Direttore artistico del festival Angela Spocci. Gli spettacoli prenderanno il via il 7 agosto a Ricadi, per poi toccare fino al 13 settembre altri siti storici della Calabria tra cui Crotone, Sibari, Vibo Valentia, Reggio, Locri, Palmi. Un ruolo particolare, ha spiegato Spocci, sarà dedicato a Rosario, sito di grande interesse storico agli onori delle cronache per i tristi fatti di mafia: dal 7 al 12 settembre avràluogo a Rosario un festival nel festival intitolato "La Calabria incontra?" con la concentrazione di tutti gli spettacoli internazionali, da Irina Brook a Maya Lipsker. Ma in cartellone l'offerta è amplissima: dagli 'Uccelli' di Aristofane a 'Armonia in concerto' con Beppe Barra, da 'Le quattro sorelle' con Lisa Gastoni e Rosalinda Celentano a 'Pitecus' di Antonio Rezza. E ancora il Dostoevskij riletto da Gabriele Lavia, la rappresentazione di 'Per non morire di mafia' del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, 'Tango' con Alessandro Haber e un quartetto d'archi, 'Spirito allegro' con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio. Ogni spettacolo a un costo contenuto di 5 euro. "L'edizione 2010 di Magna Grascia Teatro festival - ha sottolineato Scopelliti - dopo i primi sei anni di programmazione, vuole puntare a diventare un appuntamento nazionale con l'arte e la cultura teatrale, un riferimento europeo per tutta l'area del Mediterraneo. Un modo per valorizzare lo straordinario patrimonio artistico-culturale calabrese, che è la nostra piu' grande ricchezza". Anche per Gianni Letta "questa iniziativa va oltre la Calabria, è importante per la storia del teatro italiano. Dimostra che si possono riannodare i fili della memoria innestando il teatro nell'attualità, e risvegliando anche i cittadini del 2010, ahimé troppo televisivi, affinché riscoprano il gusto dell'arte teatrale".