Camera commercio: i dati sulla demografia delle imprese artigiane

Crotone Attualità

L'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Crotone ha elaborato i dati relativi alle iscrizioni, cessazioni e variazioni di imprese intervenute nel corso del secondo trimestre del 2010 (Movimprese). Tali elaborazioni rientrano tra le diverse attività di analisi e studio messe in atto dall´ente camerale al fine di approfondire la conoscenza del sistema economico provinciale sia in chiave strutturale che congiunturale. I dati sulla demografia delle imprese, unitamente agli altri dati forniti nel corso dell'anno, consentono alle istituzioni operanti sul territorio di tastare il polso dell'economia locale e programmare idonei interventi per lo sviluppo della provincia. Ancora in sofferenza le imprese artigiane. Anche nel II trimestre 2010 si registra una flessione nello stock delle imprese artigiane che perdono 33 unità attestandosi su un totale di 3.501 imprese. Le nuove iscrizioni (97) sono state vanificate dal numero elevato di cessazioni (130 - al netto delle cancellazioni di ufficio) facendo registrare un tasso di sviluppo negativo dello 0,93%, uno dei valori peggiori a livello nazionale ed in controtendenza rispetto alla media registrata in Italia (+0,40%). Andamento per settore di attività. In valore assoluto gli unici, seppure esigui, saldi positivi si registrano nel settore servizi di informazione e comunicazione (+3 imprese) e sanità e assistenza sociale (+1 impresa). Saldi negativi, invece, per le costruzioni (-16 unità), manifatturiero (-7 unità), commercio ingrosso e dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli (-5 unità), noleggio, agenzie di viaggio, servizi supporto alle imprese (-4 unità) e agricoltura, silvicoltura e pesca (-3 unità). Perdono un'impresa il settore fornitura di acqua, reti fognarie, attività e gestione rifiuti e il settore attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. Il comparto artigiano rimane composto prevalentemente da imprese operanti nelle attività di tipo tradizionale ed in particolare il 38,8% delle imprese artigiane opera nel settore delle costruzioni, il 25,4% nel manifatturiero, il 10,4% nelle altre attività di servizi. A seguire, l'8,4% opera nel commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazioni autoveicoli e motocicli, il 6,9% nel trasporto e magazzinaggio, il 5,1% nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, l'1,5% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, l'1,3% nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. Prossima allo zero, sul totale delle imprese artigiane, il peso dei restanti settori. Andamento per forma giuridica. La ditta individuale, sebbene in diminuzione rispetto all'ultima rilevazione dell'1,4% (-43 unità), rimane la forma giuridica più diffusa tra le imprese artigiane rappresentando l'86,4% del totale con ben 3.026 unità. L'unica forma giuridica a registrare un tasso di sviluppo positivo è quella delle società di persone che aumentano di 10 unità per un tasso del 2,69%, mentre rimane invariata la situazione delle società di capitali e delle atre forme giuridiche. Il sistema artigianale provinciale risulta, quindi, composto per l'86,4% da ditte individuali, per il 10,9% da società di persone, per il 2,4% da società di capitali e per il restante 0,3% da imprese con altre forme giuridiche.