Lucà (Confartigianato) sul nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate
"Ho letto con interesse l’intervista rilasciata al Corriere delle Sera dal nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Antonella Orlandi, la quale probabilmente, pur da una posizione opposta alla nostra, fotografa una situazione generale che anche all’interno delle Associazioni è condivisa e di fatto ha creato uno stallo e una paurosa depressione". E' quanto scrive in una nota Salvatore Lucà di Confartigianato Crotone.
"Quotidianamente invece - continua la nota - di programmare un lavoro di sviluppo con la miriade di piccole imprese, che vorrebbero crescere ed uscire da questo stato di crisi, ci si ritrova a discutere con tantissimi artigiani, commercianti e piccoli imprenditori non di sviluppo ma, piuttosto, di assistenza morale e legale con tutti coloro che si ritengono tartassati da ingiunzioni e cartelle varie riprese dopo anni e anni di silenzio e omissioni vari, probabilmente dovute non a concreta evasione ma piuttosto ad errori formali perpetrati nel tempo che hanno generato situazioni ingarbugliate e di riflesso costosissime, causando altresì un giudizio negativo nei confronti di molte imprese, etichettate comunque come frodatrici ma in realtà solo vittime di una super burocrazia certamente da cambiare il più velocemente possibile, senza alcun tentennamento.
Quando la dott.ssa Orlandi afferma che la vera rivoluzione è quella di impedire l’evasione, e non di rincorrerla, non può che trovarci d’accordo. Chiedere oggi soldi ad aziende fallite sta creando, anche all’interno delle associazioni di categoria, una certa anomalia nel lavoro da svolgere che dovrebbe essere tutt’altro.
Ritengo che oggi, invece di interessarci di situazioni pregresse veramente impossibili da gestire e, per di più, su soggetti ormai incapaci di far fronte alle quotidianità, invece di rincorrere insieme ai titolari di aziende decotte situazioni che non porteranno nulla di buono né alle attività produttive né al fisco, sarebbe il caso di interessarci tutti nel portare avanti attività consone a far crescere le aziende e a creare uno sviluppo sano e sostenibile.
Far partire le verifiche dal 2012, dedicarsi proporzionalmente anche ai grossi evasori e cercare di risolvere una volta per tutte questi contenziosi con determinazioni semplici e fattibili, diciamo pure con una sanatoria di massa, potrebbe essere una soluzione ottimale per far mettere in linea tanti piccoli imprenditori e le loro famiglie che si sono ritrovati in queste situazioni di contenzioso non per frodare ma, nella maggior parte dei casi, per errori formali e/o per impossibilità seria ad onorare quanto dovuto alle relative scadenze. Forse, oggi più che mai, per il Fisco e la Politica è il momento ideale per applicare un concreto sistema di accomodamento che molti, con grande ipocrisia, riferendosi al passato sicuramente definiranno condono, ma c’è la necessità improcrastinabile di chiudere nel minor tempo possibile e definitivamente le tantissime situazioni incagliate, che creano caos e depressione, non certo tranquillità e crescita. Oggi bisogna con coraggio, pur sfidando le critiche e il convenzionalismo di tanti, creare quella serenità indifferibile di cui abbiamo bisogno tutti, nessuno escluso.
Auspichiamo quindi - conclude Lucà- un periodo di vera e sana collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la sua controllata, Equitalia. Ritengo che tutto il mondo associativo è pronto a svolgere il proprio compito e a fare la sua parte, per cooperare concretamente a creare in tutta fiducia una società più giusta dove non sono sempre i soliti a pagare".