Costanzo: “La Stasi si occupi immediatamente della Legge 210/1992”
“Nel mentre tutte le altre Regioni (vedi Puglia per tutte con 22 milioni di euro) hanno messo a disposizione i fondi per l’intero anno 2014 per provvedere regolarmente al pagamento delle somme dovute ex Legge 210/1992 ((indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati), completamente rivalutate come ormai ampiamente acclarato non sono dalla Corte di Cassazione e dalla Corte Costituzionale (sentenza della Corte Costituzionale del 9/11/2011, 293/2011 che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’articolo 11, commi 13 e 14, del decreto 78/2010, convertito con legge 122/2010, stabilendo che l'importo dell'indennizzo di cui alla Legge 210/1992 va rivalutato nella sua interezza, secondo il tasso di inflazione programmato, e quindi anche nella componente più cospicua rappresentata dalla somma corrispondente all’indennità integrativa speciale) nonché dalla Corte Europea (i giudici di Strasburgo hanno infatti considerato illegittimo il decreto legge con cui lo Stato italiano aveva abolito la rivalutazione annuale in base al tasso di inflazione), la Regione Calabria e la sua Presidente f.f. Antonella Stasi, non hanno pensato ai 1020 calabresi che da gennaio 2014 non percepiscono il pagamento del dovuto indennizzo, che peraltro per molti di essi rappresenta l’unica fonte di sostentamento economico”.
Così il consigliere comunale Sergio Costanzo, su quella che lo stesso definisce senza se e senza ma una vergogna solo e soltanto calabrese. “E non si venga a dire che è colpa dei fondi che non arrivano dal Ministero della Salute e dal Mef atteso che se le altre regioni pagano regolarmente è la Regione Calabria e la Stasi ad essere inefficienti ed incompetenti in tale delicata materia e a non aver programmato e trovato i fondi necessari, poi rimborsati dallo Stato. Ed in effetti, il fatto di non essere riusciti a trovare la copertura finanziaria per tale grave problema, che si trascina da anni, si scontra con le cifre ed i pagamenti che vengono effettuati dalla ragioneria generale della Regione Calabria, con cifre importanti ed esorbitanti, tra le quali sicuramente vi sono le laute consulenze ad amici, parenti ed affini. La Regione in tale materia e su tale argomento, non ha mosso foglia e dito, già dall'era Scopelliti. Si rende conto cara presidente che Lei sta di fatto negando dei sacrosanti diritti a delle persone malate? Si rende conto cara presidente che Lei continua a violare un diritto legittimo?
Nel tempo che le rimane come presidente f.f della Regione Calabria e prima che qualche malato muoia, vuole battere un colpo sul delicato argomento? Questo Le chiedo, ben sapendo che forse è impegnata in ben altre faccende e mi riferisco alla vicenda del Polo Oncologico Tommaso Campanella ed ai licenziamenti ormai imminenti del personale. E non mi venga a dire che la Legge Regionale 17 dell’11/08/2014 individua nella Centro Oncologico di Catanzaro la struttura idonea a diventare IRCCS in ambito oncologico in Calabria, perché non ci crede nessuno, in quanto le risorse economiche che garantiscano la continuità assistenziale e lavorativa anche in questo caso sono zero e poi con 35 posti letto come si può pensare di realizzare un IRCCS? Meno male che in tale vicenda di cui avrebbe beneficiato il Marrelli Hospital di Crotone con la quale Lei, per come appreso a mezzo stampa pare abbia ha dei conclamati problemi di incompatibilità e un grave conflitto di interessi, ci ha pensato il parlamento che ha accolto l'emendamento di 32 parlamentari contro il decreto Lorenzin, eliminando la norma che spianava la strada all’autorizzazione per le regioni per nuove strutture sanitarie senza bisogno di verificare l'effettivo fabbisogno e l'eventuale presenza di altre strutture simili nei territori di loro competenza”.