Rifiuti: legge riordino, Chizzoniti si autodenuncia in procura
A proposito della legge regionale di riordino del comparto dei rifiuti, giunge questa mattina l'autodenuncia alla Procura della Repubblica da parte del presidente della Commissione di Vigilanza Aurelio Chizzoniti e la richiesta di sequestro (ex art. 253 cpp) "di tutta la documentazione afferente le somme eventualmente già anticipate dall'ingegnere Gualtieri (direttore generale dell'Assessorato all'Ambiente della Regione) per pagamenti a diverse imprese per spese ordinarie e non emergenziali quindi contra ius, perchè lo stesso è stato autorizzato, per come si evince dall'ordinanza n. 146 ad utilizzare la contabilità in deroga soltanto per pagamenti afferenti il completamento di opere già avviate in regime emergenziale (cosi come prescrive anche l'ordinanza n. 57/14 del marzo 2013: "la prosecuzione in regime ordinario delle iniziative finalizzate al superamento delle situazioni di criticità in atto"), con conseguente fisiologico, assoluto divieto di ricorrere alla contabilità speciale consentita esclusivamente in condizioni emergenziali e particolari nel caso de quo già dichiarate cessate".
Chiarisce il presidente Chizzoniti: "Ho deciso di autodenunciarmi alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria con riferimento all'eventuale rilevanza penale al voto, alle opinioni espresse ed al 'modus operandi' assunti in Consiglio regionale della Calabria e nella quarta Commissione Consiliare nel contesto del tormentato iter volto all'approvazione della legge di riordino del comparto dei rifiuti in Calabria". Rivolgendosi ai giornalisti, nel corso di un'affollata conferenza stampa svoltasi a Palazzo Campanella, il presidente della Commissione speciale di Vigilanza ha aggiunto: "Ho chiesto, inoltre, di conoscere l'entità dei fondi spesi dall'ing. Bruno Gualtieri con il regime ordinario e non emergenziale, i nomi delle imprese che si occupano di rifiuti in Calabria e le loro propaggini". Il presidente Chizzoniti ha ricostruito, nel verbale di denuncia depositato in Procura e reso noto ai giornalisti, tutti i passaggi relativi ad un progetto di legge d' iniziativa della Giunta regionale, a partire dal 10 aprile scorso. Il Presidente della Commissione di Vigilanza, ha posto in evidenza quello che ha definito "il reiterato tentativo di inserire nell'articolato proposto dall'assessore Pugliano il ricorso alla cosiddetta 'contabilità specialè, che opera in deroga alla canonica contabilità di Stato e solo in particolari condizioni emergenziali, la cui cessazione è stata richiamata alla legge regionale 12 aprile 2013 n. 18".
"In data 7 aprile - ha spiegato Aurelio Chizzoniti - avevo presentato una memoria presso gli uffici della quarta Commissione, presieduta dal consigliere Gianluca Gallo, eccependo alcuni aspetti non condivisibili del disegno legislativo proposto dalla Giunta regionale, sottolineando che la stessa doveva intendersi quale specifico emendamento. Per come si evince dall'estratto del verbale fonoregistrato, durante la seduta del 10 aprile successivo, il presidente Gallo riteneva meritevole di approfondimento le censure da me sollevate, aggiornando i lavori. Per ben tre mesi - ha affermato Chizzoniti - il progetto di legge, definito urgentissimo ed indifferibile pena il blocco dello smaltimento dei rifiuti in tutta la Calabria, è rimasto fermo nei cassetti della quarta Commissione, salvo il tentativo, nella notte del 25 giugno del 2014, durante la seduta del Consiglio regionale, di far approvare frettolosamente e fuori sacco perchè non inserito all'ordine del giorno dei lavori, il disegno di legge sui rifiuti giacente inutilmente da tre mesi in Commissione. L'Aula, pero', si opponeva e decideva di rinviare in quarta Commissione il testo di legge. Il 1 luglio 2014, la Commissione ha letteralmente riformato l'impianto normativo approvando diversi emendamenti di mia iniziativa ed altri del presidente Gallo. Il testo pluriemendato, quindi - ha proseguito Chizzoniti - veniva restituito al Consiglio regionale per l'esame nella seduta del 21 luglio. Nel corso di quella seduta con costernato stupore, accertavo che il testo pervenuto all'Aula disattendeva clamorosamente gli emendamenti approvati, riproponendo il testo originario non emendato. A seguito delle mie vibrate proteste, il Consiglio regionale decideva la seconda ritrasmissione alla quarta Commissione del testo riproposto in Aula come se mai fosse stato emendato. Il 25 luglio ultimo scorso - ha continuato Chizzoniti - mentre la quarta Commissione tentata di riportare l'articolato normativo nell'alveo emendato, l'assessore Pugliano, in una concomitante conferenza stampa, attaccava duramente i consiglieri regionali della stessa maggioranza alla quale appartiene, parlando di 'pelo nell'uovo', di 'disinteresse non generale ma diffuso', di 'disinteresse che contagia pezzi importanti della maggioranzà, adombrando a carico degli stessi oscuri interessi. Peraltro, nell'iter amministrativo, si inseriva la nota eloquente del dirigente del dipartimento Bilancio, avv. Pietro Manna, che segnalava l'opportunità di cancellare dal testo di legge proposto dal dipartimento Ambiente e formalmente firmato dal presidente Gallo, sia l'art. 2 comma 2, che l'art. 7, inserito per la prima volta nel corso dei lavori del 1 luglio della quarta Commissione e connesso alla contabilità speciale, richiamando anche le caustiche considerazioni della Corte dei Conti".
"Sulla scorta della nota dell'avv. Manna - ha incalzato Chizzoniti - la seconda Commissione convocata dal presidente Imbalzano il 23 luglio 2014 per esprimersi in merito, ha audito l'ing. Gualtieri che, sorprendentemente affermava che 'l'art. 7 si puo' cassare totalmentè. Di seguito, il 4 agosto, la quarta Commissione presieduta dall'avv. Gallo, recepiva le indicazioni del dirigente del dipartimento Bilancio, tant'è che la stessa si è uniformata cancellando sia l'art. 2 comma 2, che l'art. 7, spacciato per ultranecessario. Il 7 agosto - ha detto ancora Aurelio Chizzoniti - prima della riunione del Consiglio regionale volto all'approvazione del testo legislativo cosi' emendato, nel corso di una conferenza dei capigruppo di maggioranza alla quale sono stato invitato perchè era maturato l'orientamento di ripristinare i due articoli cancellati dalla quarta Commissione 72 ore prima, sostenendo l'assessore Pugliano che la non approvazione della contabilità speciale avrebbe stravolto il sistema dei rifiuti per cui lo stesso chiedeva di essere legittimato a gestire ben cinquanta milioni di euro senza indicare neanche l'allocazione in un qualsivoglia capitolo di bilancio, il presidente Gallo, che il 4 agosto si era battuto per la cancellazione dell'improponibile contabilità speciale, evidentemente costretto (da chi?), ha incredibilmente ripresentato in Consiglio gli emendamenti tesi a legittimare detta opzione per la quale si è battuto l'assessore Pugliano, già fustigatore dei numerosi consiglieri dissenzienti. A questo punto - ha asserito Chizzoniti - appariva di tutta evidenza la diabolica finalità perseguita attraverso l'art. 7 coincidente con il malcelato intento di estendere la contabilità speciale oltre il perimetro delle attività già programmate coinvolgendo anche spese ordinarie in palese conflitto con l'ordinanza ministeriale del dipartimento della Protezione civile n. 0146 del 17 febbraio 2014. Per tali ragioni - ha concluso Aurelio Chizzoniti - ho deciso di autodenunciarmi alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, segnalando sul versante istruttorio, l'escussione come testi l'avv. Gianluca Gallo, presidente della quarta Commissione; l'assessore all'Ambiente, dott. Francesco Pugliano, e il dirigente del Dipartimento, ing. Bruno Gualtieri; la dott.ssa Maria Stefania Lauria, dirigente del servizio della quarta Commissione; il consigliere Mario Magno; il presidente del Consiglio, dott. Francesco Talarico ed i capigruppo di maggioranza Giuseppe Morrone, Giampaolo Chiappetta, Gaetano Ottavio Bruni, Giulio Serra e Alfonso Grillo". (AGI)