Comitato Vallata Gallico: Villa San Giuseppe resta senz’acqua tra promesse e menzogne
"Malgrado gli sproloqui e le menzogne del Comune, la situazione dell’erogazione idrica nell’abitato di Villa S. Giuseppe rimane quello di sempre, anzi, peggio". E' quanto scrive il Comitato Vallata Gallico.
"Rispetto allo scorso anno - continua la nota - lo stato di cose è peggiorato notevolmente, nonostante le lotte e le azioni del Comitato. Per meglio dire, le cose sembrano migliorate in certi tratti di via dei Monti mentre sono molto peggiorate in altri tratti e, marcatamente, in quello che va più o meno dalla chiesa e si snoda per circa un chilometro verso valle, attraversando l’abitato della frazione. Si tratta di decine di famiglie perennemente in grave penuria di acqua. Più a monte, in qualche modo, l’acqua c’è; più a valle anche: misteriosi sono i motivi per cui in quel lungo e popolato tratto i rubinetti sono quasi sempre a secco. Vi sono poi intere giornate nelle quali l’acqua non ha la pressione sufficiente neppure per i primi piani. Dopo l’11 agosto, di fatto, in quel tratto l’acqua arriva per un paio di ore al giorno e, spesso, manca totalmente per due o tre giorni, come è accaduto da domenica 24 fino a lunedì 25 compreso, né si sa se e quando tornerà a scorrere, anche solo per un paio di ore. Naturalmente le scuse abbondano con guasti, perdite e quant’altro che implicano lunghe e inconcludenti riparazioni. La sera del lunedì 25, dopo che sarebbe stata riparata una perdita che avrebbe causato l’interruzione dell’erogazione dei due giorni precedenti, viene comunicata la scoperta di una nuova perdita a Pettogallico, ragion per cui neppure per la serata e la nottata ci si attende un ripristino, ancorché temporaneo, del…servizio. C’è da chiedersi quale sia la causa di una tale serie di coincidenze: qui si va da uno a tre guasti al giorno, tutti ora, nella calura di agosto, che giustificherebbero, di fatto, l’interruzione dell’erogazione per intere settimane. In questo contesto il Comune è totalmente latitante ed i cittadini, senza interlocutori, non sanno a che rivolgersi per una risposta ad una esigenza – diritto fondamentale. Paradigmatica la vicenda di un cittadino, soggetto debole ed a rischio per via delle sue invalidità, che, rimasto completamente a secco, ha chiesto l’invio di un’autobotte. Contattato l’URP del Comune alle 11 circa, si sentiva rispondere che il compito di quell’ufficio si limita alla segnalazione del caso via terminale: gli altri numeri del Comune ed il numero verde non rispondevano. Verso le 12.30 il Cittadino chiamava la Polizia per segnalare il caso ma la Polizia poteva solo effettuare una segnalazione senza possibilità di intervento. Dopo aver ricontattato inutilmente l’URP verso le 15.30, veniva contattata la Prefettura che metteva il Cittadino in contatto con una esponente della Protezione Civile la quale, dopo avergli significato la sua impossibilità di intervenire se non per enti pubblici, gli segnalava alcuni numeri telefonici comunali, che, puntualmente, non rispondevano e lo invitava, alla fine, a contattare la Polizia Urbana. A sua volta, seppure dimostrando la massima disponibilità, la stessa Vigile interpellata non riusciva a parlare con nessuno in grado di intervenire concretamente. Il Cittadino veniva poi chiamato da alcuni funzionari del Comune i quali erano in grado di dire solamente che l’unica autobotte era impegnata in altra parte della città. Cioè, risultati zero! La sera scendeva su Villa S. Giuseppe tra l’esasperazione generale, mentre il Cittadino invalido in questione si ritrovava nell’impossibilità non solo di lavare sé stesso, ma anche di pulire i sanitari del bagno. Neanche martedì 26 ci sono state notizie dell’autobotte e, dopo una mezz’oretta di acqua a bassissima pressione, già alle 11.30 i rubinetti erano nuovamente a secco.
E il Comune si permette di affermare che a Villa S. Giuseppe, ma anche in altre parti della Città, dopo provvedimenti “prontamente” assunti, tutto va bene e l’acqua scorre a fiumi!
Auguriamo alla triade delle bollette ed al Dirigente Lavori pubblici di ritrovarsi presto ed a lungo nelle stesse condizioni in cui, con la loro incuria ed arroganza, hanno costretto il Cittadino soggetto a rischio tutt’ora senz’acqua ed in una casa maleodorante!".