De Masi (M139): si voterà a novembre. E sulle Primarie: no a candidatura mediocre

Crotone Politica
Emilio De Masi

Tutela del territorio, rafforzamento del centrosinistra, progettualità e credibilità politica e personale. Questi i presupposti con cui dovrà scegliersi il nuovo Presidente della Regione Calabria secondo Emilio De Masi, consigliere regionale eletto nelle liste dell’Idv ed ora nel Movimento 139 (che fa capo, tra gli altri, al sindaco di Palermo Leoluca Orlando). De Masi propone il suo identikit del nuovo Governatore in attesa che, già in questa settimana e dopo una riunione all’interno del suo movimento, “sciolga le riserve” e ufficializzi il suo appoggio al centrosinistra e, dunque, al candidato alle imminenti Primarie. Nonostante nell’intervista mantenga un tono, per così dire, diplomatico e moderato, tutto lascia intendere che la scelta ricadrà sull’esperienza (leggasi Oliverio).

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Domanda | Partiamo da una domanda che somiglia più ad una precisazione politica. In questo specifico momento il suo movimento è idealmente e programmaticamente più vicino al centrodestra o al centrosinistra?

Risposta | Il nostro è un movimento non solo vicino ma organicamente quanto convintamente integrato nel centrosinistra, e dunque la nostra non è una appartenenza contingente ma strutturale, definitiva.

D | Secondo lei si voterà ad ottobre o a novembre?

R | Auspico che si voti il più presto possibile, anche se da taluni "indizi" sembra evincersi qualche tentativo di prorogare una legislatura defunta ormai da troppo tempo; proseguirne l’agonia configurerebbe un autentico insulto verso i calabresi e dunque una palese e inqualificabile indifferenza nei confronti delle tante emergenze che ne dilaniano ormai la stessa dignità comunitaria. In ogni caso, a questo punto, confidando nella celebrazione delle primarie, istituzionalmente presidiate, che rappresentano la massima garanzia democratica circa la scelta più conveniente in favore delle tante ragioni dei calabresi, prevederei quella di novembre quale data temporalmente comprensiva delle procedure necessarie per lo svolgimento delle primarie stesse.

D | Premesso che lei si ricandiderà, qual’è il candidato a Presidente che le ispira, a prescindere, più fiducia e simpatia politica?

R | La sua premessa non è scontata: il mio impegno è soprattutto rivolto alla tutela del territorio ed al rafforzamento del centrosinistra cui annetto capacità di quel governo, inteso nell'accezione più compiuta e nobile del termine di cui la Calabria, ed in particolare il crotonese, necessitano perentoriamente. Sarò dunque candidato se ciò risulterà effettivamente funzionale alla suddetta ed irrinunciabile istanza politica. Assicurerò comunque il mio personale sostegno, insieme a quello dell'intero movimento, a quel candidato che maggiormente saprà esprimere in termini progettuali e di credibilità politica e personale la volontà di assicurare, più che una scontata alternativa ideologica alla destra, una alternativa vita culturale al futuro corso del governo regionale, riconoscendo che persino in qualche tratto di esperienza di centrosinistra in Calabria non sono mancate imperdonabili indulgenze a prassi amministrative lontane da quelle tentazioni clientelari in cui si sciupa, con la strategicità dell'impegno politico, il futuro della nostra regione.

D | Ma qual'è il presidente "ideale" per la Calabria, e di cosa ha bisogno soprattutto e prima di tutto la nostra regione?

R | Ho di fatto appena illustrato l'identikit del Presidente ideale per la Calabria che prima di tutto ha bisogno di essere rispettata nei suoi numerosi affanni indicando una rotta di governo che bandisca definitivamente mediocrità e inerzie e interpreti con coraggio e lungimiranza il bisogno di percorrere strade culturalmente alternative impegnando ogni energia nell'indicazione di misure che, ad esempio, siano volte all'utilizzazione massiva dei fondi strutturali in un grande piano di riqualificazione ambientale. In assenza di tale ambizione, ogni ipotesi di sviluppo costituisce una semplice declamazione retorica. Inoltre la ferma volontà dell'apertura di una conferenza permanente con il Governo centrale sull'infrastrutturazione della Calabria, altro ineludibile presupposto per descriverne un qualche futuro che non sia una indicazione temporale. E poi una autentica rivoluzione nell'apparato burocratico, non solo per l'affermazione della tanto evocata meritocrazia, ma anche per indurre stimolanti dinamiche funzionali che superino sprechi e garantiscano efficacia nei servizi, a partire da quelli che servono alla ricostituzione di un intero universo di diritti qui' da troppo tempo mortificati.

D | Cosa pensa della continua litigiosità del Pd, soprattutto a Crotone, e dall' altra parte della fase di stasi e di indecisione dei partiti del centrodestra?

R | Quella del centro destra a Crotone mi appare da tempo una esperienza politicamente insignificante; e lo dico senza alcun compiacimento perché una opposizione priva di qualunque senso politico finisce per indebolire, mancando effettivi stimoli istituzionali, la stessa maggioranza. E' un quadro che oltrepassa l'ormai cronica crisi della politica generale e che descrive una sua specificità territoriale rispetto alla quale occorre una sorta di palingenesi politica che non può essere demandata ad alcuna entità messianica ma di cui l'intera città, recuperando il proprio orgoglio democratico, deve farsi protagonista. Il PD, riconoscerà, almeno un minimo di discussione lo sostiene e comunque, nel contesto politicamente critico denunciato, appare approdo di un qualche interesse. Noi intendiamo contribuire alla sua piena rigenerazione culturale e democratica.

D | Quali sono i mali che politicamente affliggono e che poi penalizzano in generale il territorio crotonese?

R | La paradossale mancanza di fiducia nella politica da parte di molti tra quelli che ambiscono ad interpretarla. Taluni la confondono con uno strumento debole e dunque inadatto alla risoluzione delle. Grandi questioni che affliggono la nostra realtà. Sto , più esplicitamente, denunciando una diffusa inadeguatezza culturale della classe dirigente, disincantata verso quell'orizzonte rassicurante che solo la Politica può perlustrare e maggiormente incline alla sua interpretazione di entità che palpita di pragmatismo anziché di afflato strategico. Naturalmente non mancano eccezioni che auspico assumano maggiori responsabilità al più presto.

D | Se la sente di fare nomi e cognomi?

R | Denuncio un fenomeno culturale ma non ho il diritto di giudicare persone.

D | Cosa lascia in eredità al suo territorio da consigliere regionale e da dove vorrebbe ricominciare se avesse la possibilità?

R | Ho provato con ogni energia ad esaltare le immense potenzialità del nostro territorio nella oggettiva ininfluenza di cui soffre un consigliere di opposizione. Sono sullo spartito politico della nostra terra, intatte nella loro preziosità, idee, intuizioni e proposte di cui altri abusano nelle loro declamazioni senza mai ricordarne l'ispiratore ma le persone per così dire comuni sanno molto di più di quanto pensino molti di noi. Vorrei riproporre ai miei concittadini grandi sogni, che non sono entità oniriche ma grandi progetti per una terra che non ha bisogno che di ambiziosità. Metropolitana leggera, antica Kroton, una grande centro di monitoraggio sulla sicurezza stradale, enoteca regionale, importanti infrastrutture scandiscono, solo per fare alcuni esempi, la mia esperienza politica: qualcosa a fatica comincia a delinearsi. Vorrei semplicemente concorrere a riqualificare la mia città restituendole identità che è dignità.

Francesco Biafora