Bollette elettricità, il sindaco di Amendolara: “Portare questione di diversità di trattamento in Parlamento”
“L'evidente disparità di trattamento tra comuni del Nord e del Sud (gravemente penalizzati) in analoghe condizioni di morosità rispetto alla società di erogazione di energia elettrica, prevista dalla normativa nazionale é una di quelle vicende assurde che contribuiscono a desertificare la Calabria. Sulla questione mi farò promotore di un incontro chiarificatore tra gli amministratori locali, Amendolara in primis ed i responsabili calabresi dell'Enel. Ciò che serve, tuttavia, é coinvolgere direttamente la rappresentanza parlamentare. In vista dell'ultima seduta del consiglio regionale di settembre verificherò la possibilità di condividere la proposta di un provvedimento amministrativo su questa nuova assurdità normativa a danno del Sud, da inviare al Parlamento”.
È quanto ha dichiarato Gianluca Gallo, presidente della quarta commissione regionale ambiente, intervenuto all'incontro promosso dal Sindaco Antonello Ciminelli sulla questione dell'intollerabile ed esponenziale aggravio dei costi della bolletta energetica per i comuni meridionali in condizioni di morosità pari a quelli del nord.
All'iniziativa, che ha confermato Amendolara Comune capofila nella difesa degli interessi delle popolazioni meridionali e della sostenibilità ambientale dei territori da legislazioni e provvedimenti nazionali distruttivi e portatori di gravi diseguaglianze geografiche (come le battaglie di civiltà promosse da CIMINELLI contro la pesca a strascico nella storica Secca e contro le trivellazioni sullo Ionio), hanno partecipato anche i sindaci di Bocchigliero, Giuseppe Santoro, di Nocara, Francesco Trebisacce, di Castroregio Tonino Santagada, di Alessandria del Carretto Vincenzo Gaudio, di Plataci Francesco Tursi e di Canna Giovanna Panarace. Unanime é stato il riconoscimento e l'apprezzamento per l'iniziativa del Sindaco senza l'attenzione e la solerzia del quale - hanno ribadito tutti i colleghi presenti - non sarebbe neppure emersa questa nuova grave disparità di trattamento a danno dei nostri comuni e, di conseguenza, a danno delle nostre comunità. Condiviso l'obiettivo: sensibilizzare i territori ed arrivare all'abrogazione di questa clausola vessatoria incostituzionale (il cosiddetto "regime di salvaguardia") che rappresenta un ulteriore ed intollerabile schiaffo in faccia alla già debolissima economia meridionale e calabrese.
“Si tratta - ha detto lo scrittore nazionale Pino Aprile intervenuto al dibattito per sostenere la nuova battaglia dell'Alto Ionio - di un episodio squallido che rappresenta soltanto l'anello di una lunga catena. Ormai - ha detto - siamo all'attacco definitivo e feroce al Sud. È lunga la lista di provvedimenti e normative analoghe e che dimostrano, documenti alla mano, che questo Paese, da oltre 150 anni, resta nemico di una sua parte, il Mezzogiorno. La questione é geografica, non politica. La filosofia che ispira questa ingiusta normativa sul "regime di salvaguardia" nel pagamento delle bollette energetiche é - ha scandito l'Autore di “Il Sud puzza” e “Terroni” - la stessa che ha guidato il legislatore nel caso, ad esempio, della spesa storica per gli asili nido, nella definizione delle migliori università nazionali, sui fondi per la dispersione scolastica o, ancora, sulle risorse da destinare alle scuole terremotate.
In tutti questi casi sono stati surrettiziamente cambiati i criteri di definizione contenuti nelle normative per garantire la maggiore erogazione al Nord di fondi inizialmente destinati al Sud. La vicenda paradossale e triste delle ingenti risorse per le scuole terremotate é emblematica di questa vera e propria guerra economica e di questa spoliazione e depredazione continua, nata con l'Unità d'Italia ma oggi diventata un vero e proprio massacro: al Nord il 97% dei fondi, al Sud il 3%, esattamente - ha aggiunto - quanto il pizzo sistematicamente pagato alla 'ndrangheta sull'Autostrada Salerno-Reggio Calabria! Tanto - chiosato - vale il Sud!!”.