Prima veglia delle Sentinelle in piedi in Piazza Italia di Reggio Calabria

Reggio Calabria Attualità

Domenica 7 settembre si terrà a Reggio Calabria in Piazza Italia, con inizio alle ore 18.30, la prima veglia organizzata dalle “Sentinelle in Piedi”.

"Questa manifestazione - si legge in una nota dei promotori - vuole esprimere e difendere il valore della famiglia naturale, intesa come l’unione di una donna e di un uomo attraverso la quale viene generata la vita, e per ribadirne la sua importanza e la sua centralità ancora oggi nella società.Le “Sentinelle in Piedi” non sono un’associazione, ma sono una rete di cittadini assolutamente laica ed apartitica che spontaneamente si riunisce per presidiare le piazze di tutta Italia in una pacifica veglia in difesa della famiglia naturale. Anche a Reggio Calabria, un gruppo di cittadini ha inteso partecipare alla rete delle “Sentinelle in Piedi” promuovendo appunto la prima veglia in programma domenica prossima in Piazza Italia.

La veglia si compone di tre momenti fondamentali: il raduno, in cui verranno presentate le motivazioni della veglia; la veglia, in cui per un'ora si presidierà la piazza in piedi (chi non riesce può sedersi), e in maniera ordinata e silenziosa leggendo un libro; la conclusione.

Sono tanti i simboli evocativi durante la veglia: un lumino ai piedi delle sentinelle in segno di vita che si accende; lo sguardo di tutte le sentinelle sarà orientato nella stessa direzione, in segno di speranza per un futuro migliore; un libro che tutti leggeranno, e che ognuno porterà da casa, in segno della formazione che ognuno di noi deve costantemente avere per essere e restare persone libere; il silenzio che intende denunciare chi, con il sostegno alla proposta di legge Scalfarotto, vuole negare il diritto di espressione. Una legge questa, che per come concepita risulta un pasticcio ideologico in cui chiunque parli pubblicamente a favore della famiglia naturale sarà passibile di denuncia per reato di omofobia con pene fino a 6 anni di reclusione.

Oggi la famiglia sta subendo un pensante attacco culturale da parte di alcuni gruppi che vorrebbero rovesciare le fondamenta sulle quali da sempre si fonda ogni tipo di società. Ma parlare di famiglia, difendere la famiglia non può essere considerato un reato penale evitando così qualsiasi tipo di confronto. La famiglia è una risorsa per la società perché è questo il luogo in cui si garantisce la continuità generazionale, ed è in questo luogo che una persona inizia a relazionarsi all’altro ed a costruire la sua identità. È in famiglia che si scopre la dignità della persona, ed è sempre in famiglia che si vive il principio di solidarietà quando i grandi accudiscono e crescono i più piccoli e gli adulti non abbandonano gli anziani. Ed ancora, è solo la famiglia naturale, con la sua particolare capacità generativa che può incarnare il principio di sussidiarietà sociale necessario all’organizzazione del lavoro e della società. Per tutte queste ragioni uno Stato deve continuare a tutelare la famiglia nell’esclusivo riconoscimento del matrimonio, ed i Governi devono avviare una concreta politica a suo sostegno".