Resoconto sulla prima veglia delle Sentinelle in Piedi a Reggio Calabria

Reggio Calabria Attualità

Ieri sera, domenica 7 settembre, in piazza Italia si è tenuta la prima veglia delle “Sentinelle in Piedi” a Reggio Calabria alla quale hanno partecipato ben 107 persone.

Un successo per gli organizzatori in quanto l’iniziativa è stata organizzata in tempi brevissimi e, nonostante l’evento non sia stato annunciato e propagandato con grandi slogan e visibilità, è bastato il semplice passaparola per registrare la spontanea partecipazione di oltre cento liberi cittadini. Ma non solo.

"Durante la veglia - si legge in una nota degli organizzatori - in soli 20 minuti sono stati esauriti i 500 volantini informativi stampati e che i passanti hanno potuto prelevare autonomamente al banchetto in quanto non è stato previsto un volantinaggio, e soprattutto tantissime persone incuriosite ed attratte dal frastornante rumore del silenzio dei veglianti, continuamente si sono avvicinate per parlare con l’organizzazione, per chiedere ed informarsi, per dare la propria adesione ai prossimi eventi. Nel breve tempo avuto a disposizione e, considerando il clima di paura e di intimidazione che è stato creato ad arte in Italia nel momento in cui si palesa la volontà di affrontare certi temi e che quasi con prepotenza condiziona pesantemente l’opinione pubblica, tutto è stato curato nel migliore dei modi.

È stato posto un piccolo mattoncino che dovrà rappresentare, insieme a tanti altri mattoncini, la base dell'impalcatura sulla quale si condurrà la battaglia delle Sentinelle in sintonia con tutte le altre realtà esistenti e già operanti sul territorio e quelle che nasceranno in futuro. La difesa della famiglia naturale contro la proposizione di discutibili modelli “alternativi”, la difesa della libertà di espressione, duramente minacciata dalla proposta di legge Scalfarotto, l'opposizione alla pericolosa “ideologia gender”, che con mezzi subdoli mira a distruggere l'uomo e la civiltà, necessitano di una coraggiosa presa di posizione e di una non più rinviabile assunzione di responsabilità da parte di chi non intende piegarsi all'appiattimento culturale ed ideologico, al relativismo dilagante che punta al sovvertimento di ogni principio naturale e morale. Soprattutto l'ideologia gender esigerà una grande attenzione in quanto si sta continuamente tentando di introdurla all'interno dei processi formativi nelle scuole senza che le famiglie, nuclei principali dove il bambino per la prima volta “scopre” e “riconosce” se stesso in un contesto relazionale, vengano previamente coinvolte nonostante la Costituzione Italiana e la Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo riconoscano solo le famiglie come soggetto deputato alle scelte educative dell'educazione dei bambini.

Il prossimo appuntamento si terrà il 5 ottobre con l’auspicio di una partecipazione sempre maggiore perché questa battaglia di civiltà ci riguarda tutti, a prescindere dalle idee politiche e dalle convinzioni religiose".