Per l’anno del Codex il sindaco: “Facciamo studiare il Rossanensis nelle scuole”
Il 2015 sarà l’Anno del Codex. Un anno che vedrà impegnati sinergicamente le Istituzioni cittadine, la Chiesa diocesana e le forze imprenditoriali operanti sul territorio, nel rilancio turistico-culturale di Rossano e del territorio. Nelle prossime settimane, appena insediato il neo Arcivescovo eletto di Rossano-Cariati Mons. Giuseppe Satriano, sarà convocato un tavolo permanente di confronto per pianificare le strategie d’azione in vista del ritorno in Città del Rossanensis e, quindi, tutte le iniziative necessarie ad attrarre e saper ospitare nuovi flussi turistici. Nel frattempo, però, urge iniziare a educare, da subito, gli stessi rossanesi sull’essenza del Codice Purpureo: cos’è e cosa, soprattutto, rappresenta ancora oggi nella Storia d’Europa e della Chiesa. Per questo serve coinvolgere in questo processo di formazione costante anche le scuole e le associazioni. Da qui la nuova proposta di Antonelli: Facciamo studiare il Codex ai nostri ragazzi!
È quanto scaturito dal riuscito e partecipato confronto-dibattito “Rossano custode di Patrimoni universali: il 2015 sia l’anno del Codex” promosso dal vice presidente del Consiglio comunale Lorenzo Antonelli in collaborazione con Cmp Agency, tenutosi lo scorso Venerdì 5 Settembre 2014 nell’affascinante location del Gypsy Restaurant sul lungomare Sant’Angelo a Rossano.
Imprenditori, clero e amministratori a confronto per dire sì ad un percorso univoco che possa portare ad una proficua e quanto più omogenea promozione del prezioso Evangelario custodito nel museo di Arte sacra, nel Centro storico. Al dibattito, aperto da Lorenzo Antonelli, padrone di casa, e moderato dal giornalista Marco Lefosse, è intervenuto il Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti. Che ha ribadito la necessità di avviare un confronto quanto più condiviso sulle prospettive di rilancio del Codex. Il potenziale turistico ed economico di questo territorio – ha ricordato il Primo cittadino – passa dalla capacità di saper mettere in cantiere iniziative di sviluppo virtuose. Quella del Codex è un’occasione unica, che solo vedendoci agire in sinergia potrà garantire gli sperati risultati. Serve unione d’intenti e la volontà di consolidare il rapporto tra le diverse forze sociali che vivono ed operano in Città. Noi ci crediamo e per questo – ha annunciato Antoniotti – nelle prossime settimane, dopo l’insediamento di Mons. Satriano, mi farò promotore di convocare un tavolo permanente per discutere proprio di questo piano d’azione turistico-culturale che dovrà vederci impegnati ognuno per la sua parte. – Quello che ci aspettiamo – ha aggiunto l’Assessore alla Cultura Stella Pizzuti – è una grande operazione di marketing che potrebbe essere supportata anche dai nuovi finanziamenti regionali, creati proprio per la promozione delle emergenze culturali e destinati alle imprese private che vogliano sviluppare e concretizzare nuove idee.
Numerosi gli interventi, le idee e le provocazioni lanciate dal terrazzo bianco del Gypsy, arricchito per l’occasione dagli splendidi manufatti in argento del maestro orafo crosiota Domenico Tordo, raffiguranti le tavole del Codice Purpureo. Suggestiva, pregna di nozioni e curiosità sulle origini del Manoscritto, che andrebbero maggiormente approfondite con iniziative culturali scientifiche già nei programmi dell’Università Popolare diretta dal Prof. Giovanni Sapia presente al dibattito, la lezione del Prof. Filippo Burgarella, ordinario di Storia bizantina presso l’Unical e direttore dell’Iraceb.
La diocesi di Rossano-Cariati, principale attore nel piano di rilancio del Codex, rappresentata per l’occasione da Don Giuseppe Scigliano, direttore dell'Ufficio per l'insegnamento della Religione cattolica, ha garantito la sua disponibilità ad interagire con le forze sociali della Città per pianificare tutte le azioni necessarie alla promozione del prezioso libro custodito nel museo diocesano di Arte sacra. Un monumento vivente – ha ricordato – che per troppi anni è stato abbandonato alla sua sorte e che grazie all’interessamento della Chiesa è stato rigenerato. Ora serve il contributo di tutti per far conoscere questo inestimabile patrimonio e soprattutto per tutelarlo.
Da qui la nuova proposta lanciata dal vice presidente del Consiglio comunale, Lorenzo Antonelli, a cui va il merito di aver riacceso i riflettori su questa importante risorsa della Città, affinché il Codex Purpureus Rossanensis venga insegnato anche nelle scuole. È del tutto paradossale – commenta soddisfatto Antonelli all’indomani del primo confronto-dibattito – come gli stessi rossanesi non conoscano le origini e la storia del nostro prezioso evangeliario, molti tra noi probabilmente non lo hanno mai nemmeno visto. Ecco perché è necessario, a partire proprio dai banchi di scuola, che si dia vita ad iniziative per istruire la cittadinanza sull’unicità di questo gioiello religioso, che appartiene alla nostra memoria.