Province: ok da Conferenza Unificata ad attuazione riforma Delrio

Calabria Attualità
Graziano Delrio


Via libera in Conferenza Unificata all'accordo tra Stato e Regioni previsto dalla riforma Delrio per "l'individuazione delle funzioni non fondamentali oggetto del riordino previsto dalla legge" sulle Province. Intesa anche sul decreto del presidente del Consiglio dei ministri che "stabilisce i criteri generali per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative per l'esercizio di tutte le funzioni delle vecchie Province, comprese quelle fondamentali già assegnate dalla legge Delrio ai nuovi enti di area vasta o alle Città metropolitane". Con l'accordo e il Dpcm procede dunque l'iter di attuazione della legge che ridisegna completamente l'architettura del nostro territorio, con l'obiettivo di avere istituzioni piu' snelle e vicine ai bisogni dei cittadini.

Tra i criteri generali individuati dall'accordo, viene ribadito il rispetto dello spirito e dell'impianto della riforma, delineando il ruolo degli enti di area vasta non piu' come espressione diretta degli elettori, ma in una visione piu' razionale e condivisa di governo del territorio.

In particolare, accordo e decreto prevedono la ricognizione e il riordino delle funzioni di competenza statale e regionale svolte finora dalle Province. Quanto alle funzioni di competenza statale, al termine di una fase di ricognizione che ha coinvolto tutti i ministeri, ne sono state individuate alcune in materia di minoranze linguistiche. La limitata estensione delle funzioni di competenza statale si spiega anche con il precedente riordino istituzionale stabilito dalla legge Bassanini.

Per quanto riguarda invece le funzioni di competenza regionale, che evidenziano una particolare differenziazione da Regione a Regione, l'accordo detta procedure e tempi per ricognizione e riordino che richiedera' interventi normativi da parte delle Regioni. Per questo, le Regioni si impegnano ad adottare le iniziative legislative di loro competenza entro il 31 dicembre 2014. Con l'obiettivo di assicurare, nel rispetto dell'autonomia e della differenziazione regionale, l'uniformita' di orientamenti e il coinvolgimento di tutto il territorio nel processo di riordino, l'accordo istituisce un Osservatorio nazionale (presieduto dal ministro per gli Affari regionali cui partecipano anche altri ministeri, Regioni, Anci e UPI) che avrà il compito di coordinare l'attività e monitorare l'attuazione di tutto il processo. In ogni Regione verra' costituito un Osservatorio regionale per la ricognizione delle funzioni e la loro successiva assegnazione. Tutti gli Osservatori svolgeranno le loro attivita' senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Gli Osservatori avranno un ruolo fondamentale anche nel processo di individuazione e trasferimento di beni e risorse connessi alle funzioni oggetto del riordino (fondamentali e non), di cui il decreto approvato oggi stabilisce come previsto dalla legge Delrio i criteri fondamentali. Il decreto fissa anche i criteri generali per la mobilita' del personale, garantendo l'esame congiunto con le organizzazioni sindacali. (AGI)