PD Vibo, Rizzo: Tentativo becero dei” Renziani Vibonesi” di uscire dall’angolo

Vibo Valentia Politica

"Il comunicato stampa apparso qualche ora fa da parte di un gruppo di sedicenti renziani vibonesi è l’ulteriore tentativo surreale di ribaltare la situazione e di uscire dall’angolo nel quale si sono auto relegati, al fine di screditare ed infangare impunemente la lista del Partito Democratico ed il segretario provinciale Mirabello in vista delle elezioni provinciali del prossimo 28 settembre."LO dichiara in una nota Sergio Rizzo candidato Pd per le elezioni provinciali di Vibo Valentia.

"In qualità di candidato a Presidente - si legge ancora - della lista del PD ritengo fermamente che ognuno debba essere responsabile delle scelte fatte e oggi chi ci chiede di ritirare la lista dalla competizione lo fa solo ed esclusivamente perché è stato ampiamente e duramente criticato da tutti i cittadini vibonesi per “l’accorduni” che ha tentato di portare a compimento, ma che ahinoi ha avuto come unico risultato quello di salire alla ribalta delle cronache nazionali per la sue manifesta incoerenza ed indecenza.

Tentare di difendere “l’accorduni” strumentalizzando situazioni e richiamando atti amministrativi che sono intervenuti successivamente alla data di presentazione delle liste (8 settembre 2014) è quanto mai oltraggioso, intellettualmente disonesto e lesivo della dignità delle persone e degli amministratori che sotto le insegne del Partito Democratico hanno deciso di metterci la faccia.

Se a questo poi aggiungiamo che i sedicenti Renziani Vibonesi dimenticano volutamente che il Sig.Salvatore Vallone ha potuto accettare la candidatura a queste elezioni provinciali in virtù del fatto che ricopre tutt’ oggi la carica di consigliere comunale e capogruppo di maggioranza del Comune di Mileto, guidato, guarda caso, da un sindaco anche egli renziano, allora il maldestro tentativo di rigirare la frittata e di addossare al segretario provinciale Michele Mirabello responsabilità inesistenti è fin troppo palese.

In considerazione di quanto affermato - chiude la nota - non possiamo che condannare fermamente questo ulteriore tentativo di mistificazione dell’accorduni, rispedendo al mittente ogni tentativo di accusa, di strumentalizzazione nonché ogni altro tentativo di travisare fatti e situazioni."