Elezioni Provinciali, Aggregazione democratica: “Avviare confronto democratico per la vittoria”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Aggregazione democratica, movimento che comprende: Partito Democratico, Lamezia e non solo, Bene Comune, Centro Democratico, Italia dei Valori, Socialisti, SEL, CDU, Rifondazione Comunista e Autonomia e Diritti, in merito alle elezioni provinciali.
“Il PD, tutte le forze del centro sinistra, i sindaci, i consiglieri comunali, hanno dato vita ad un confronto, per definire compiti e funzioni dell’organismo che prende ancora il nome di Provincia, ma che nei prossimi anni, avrà l’obiettivo di superare se stesso e approdare ad una nuova identità istituzionale e territoriale. In un contesto di riforme che, dovrà semplificare i processi decisionali e di governo, a partire dallo stato centrale per coinvolgere regioni e comuni.
Insieme a queste forze, è stato definito un lavoro di elaborazione politica e programmatica che sarà sottoposto ad un confronto più largo sui territori, e che rappresenta un primo risultato che va al di là della competizione elettorale provinciale del 12 ottobre: un’aggregazione democratica.
La stessa indicazione di Enzo Bruno a Presidente della nuova Provincia risponde all’esigenza di dare forza politica e prospettiva a tale progetto di riforma.
Senza presunzione, non registriamo un impegno di pari rilevanza nel panorama politico provinciale.
Per consuetudine, è più facile discutere con un organismo che si confronta liberamente senza condizionamenti, e che ha un solo assillo: occuparsi dei problemi delle nostre comunità per trovare soluzioni nuove ai tanti disagi che si vivono.
Appunto i problemi: a partire da quest’area centrale della Calabria con le sue potenzialità, con i programmi rimasti sulla carta e con le questioni che si complicano invece di trovare risposta. L’aggregazione democratica nasce con l’ambizione politica di andare oltre il contingente, per governare il futuro, attraverso un progetto riformista che punta a semplificare, ad alleggerire il peso burocratico delle istituzioni, a ridurre i costi della politica, a dare risposte alle tante domande di lavoro delle comunità, e a favorire chi vuole investire e produrre e vuole valorizzare le risorse territoriali e culturali della Calabria.
Stiamo lavorando ad una politica, che, aggregando, ambisce a produrre un forte cambiamento negli indirizzi del governo locale.
Il nuovo Ente, quindi, non può e non dovrà essere la fotocopia della vecchia Provincia, ma, al contrario, dovrà essere un organismo di area vasta, che avrà il compito di superare la frammentazione dei comuni e di un centralismo amministrativo regionale. Ed è per questo che dovrà avere una particolare forza politica e non essere, invece, il luogo di mediazioni territoriali.
Una sfida quindi, che riguarda tutte le forze politiche democratiche e le rappresentanze istituzionali. Una scommessa, di chi sente di essere in grado di cambiare, per rendere efficiente il sistema, a partire dalle dotazioni infrastrutturali, dalla viabilità e dai trasporti; dagli interventi dell’area vasta sui temi dell’ambiente e sulla sua valorizzazione, sulla gestione di servizi; sulla depurazione delle acque e sullo smaltimento dei rifiuti. Tutto questo, promuovendo e incentivando l’associazionismo e l’unione dei comuni; ed infine, il governo della edilizia scolastica e la sua necessaria messa a norma, per garantire il diritto fondamentale dei nostri figli all’istruzione ed alla formazione. Il Programma è chiaro e ambizioso. E siamo convinti che è enorme il lavoro da fare che sta davanti a noi.
In questo senso, gli enti locali territoriali, i sindaci, che già hanno manifestato un forte protagonismo, rappresenteranno un prezioso punto di riferimento. Non solo perché ad essi è già affidato il compito istituzionale nella elaborazione e nella approvazione dei bilanci dell’Ente, ma perché un nuovo organismo decentrato non si costruisce con la sola tecnica amministrativa, ma avendo a fianco la passione dei protagonisti fondamentali, nella consapevolezza che solo con delle responsabilità comuni riusciremo a superare visioni particolari. La sfida è tale, che si potrà vincere con l’unità e l’intreccio tra la buona politica e le rappresentanze istituzionali territoriali”.