Fondazione Terina, Scalzo: “Attuare la legge sulla riforma degli Enti”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Tonino Scalzo (PD) sulla Fondazione Terina. Per il consigliere del Partito democratico: “La soluzione c'è, e' nella legge di riforma degli Enti che va attuata con celerità interrompendo un ritardo immotivato”.
“Qualche giorno fa ho partecipato a un incontro in Prefettura sul caso Terina. Ritengo non si possa più rimandare l’applicazione di una legge che consente la soluzione a un problema che rischia di trasformarsi nell'ennesima tensione sociale per la nostra regione.
Il dramma dei lavoratori di questa struttura regionale impone un’assunzione di responsabilità netta e corale, che dia vita ad un processo di riforma concreto, nel rispetto della Legge regionale che ne prevede il riordino, senza tentennamenti e ambiguità.
Passata l’inevitabile fase interlocutoria, il tavolo tecnico di lavoro per la riforma di “Terina”, a suo tempo istituito, deve riprendere a funzionare, anche al fine di scongiurare il fallimento finanziario di un ente che, voglio ricordare, è totalmente a partecipazione regionale, ma non può andare avanti con le attuali risorse.
L’art. 13 della legge regionale 24/2013, in riferimento a Terina, dispone che questa debba fare solo ricerca e niente piu’. Ne consegue che il patrimonio immobiliare della Fondazione, che non sia strumentale al perseguimento della mission assegnata dallo statuto, debba essere ceduto ad altri enti regionali e con esso la corrispondente dotazione organica.
La sopracitata norma, per quanto migliorabile, rappresenta una soluzione importante che il Consiglio Regionale ha messo a disposizione dell’Esecutivo e della dirigenza della fondazione da almeno 15 mesi. Un tempo lunghissimo, durante il quale non si è data attuazione a quanto previsto dalla legge. Tale ritardo ha compromesso le già esigue capacità finanziarie dell’ente che, infatti, oggi si vede gravato da una situazione debitoria pesante, comprese diverse mensilità arretrate che si devono ai dipendenti.
Non si può più indugiare, ci sono i tempi e le modalità affinché i dipartimenti regionali interessati e le altre parti in causa portino a compimento quello che è un dovere civile e politico. Il rischio cui si va incontro e' lo scoppio di un nuovo dramma sociale di cui la nostra già martoriata terra non ha certamente bisogno. Personalmente mi sto adoperando affinché anche altre vicende possano trovare una soluzione, come il caso della Fondazione Campanella.
Nel caso di Terina, ripeto, la soluzione c'e', e' nella legge di riforma degli Enti che va attuata con celerità interrompendo un ritardo immotivato.