Salerno: “Mi auto sospendo perché non condivido la politica del Nuovo centro destra”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Nazzareno Salerna relativa all’autosospensione.
“L’autosospensione dal Nuovo Centrodestra è naturalmente una scelta che pesa soprattutto in ragione del fatto che questo partito e la sua mission originaria erano strettamente collegati ad un principio di responsabilità istituzionale; si pose fine traumaticamente ad un percorso comune nel Pdl in un momento di estrema tensione politica a livello nazionale e sulla base dei rischi che correva il sistema Paese.
A quella scelta politica partecipammo con piena e condivisa responsabilità avendo ben presente che qui – in Calabria – la condizione economico-occupazionale richiedeva stabilità di governo, prospettive politiche chiare, Istituzioni nella pienezza delle loro funzioni e lontane dalla frenesia di una nuova campagna elettorale.
La storia politica calabrese degli ultimi mesi è cosa nota ed è inutile dilungarsi. Venendo all’autosospensione è bene sottolineare come essa trovi motivo innanzitutto in una questione di metodo; i partiti – ed in questo caso Ncd – hanno l’obbligo di discutere, suggerire, orientare l’azione del governo che sostengono, vale a livello nazionale quanto in un contesto regionale.
Non si può essere allo stesso tempo dentro la Giunta Regionale e fuori a cannoneggiare polemicamente contro lo stesso esecutivo o – ancor peggio – essere romanamente impegnati in trame e accordi per causare difficoltà a chi qui in Calabria ogni giorno affronta le fatiche d’Ercole per dare risposte e soluzioni.
Giusto per la chiarezza - che manca e non poco a tanti aspiranti De Gasperi di casa nostra – sulla vicenda sanità e nomine dei commissari si è superato il limite della decenza e del buonsenso; un Governo sommamente colpevole nel non aver nominato per quattro mesi il Commissario alza le barricate quando - di fronte ad un obbligo di legge - la Giunta Regionale decide di adempiere ad un irrinunciabile dovere.
Assieme al Governo i soliti soloni del centrosinistra – tra i quali tanti dei protagonisti dello sfascio del sistema sanitario regionale – e chi nel Nuovo Centro Destra ha pensato bene di fare un passo indietro non per ragioni oggettive o nobili motivazioni di opportunità ma semplicemente perché quel passo indietro ed il furore polemico nei confronti della Giunta sono utili a tattiche di basso profilo e logiche di cordata.
Questo per dire della vicenda che si consuma all’interno del Nuovo Centro Destra in Calabria; quanto poi alla scelta odierna del Commissario il fatto si commenta da sé e la dice lunga su come il Ministro ed il partito nazionale siano letteralmente allo sbando ed in balia di piccoli giochini di potere che hanno mortificato e continuano a mortificare le nobili ragioni che avevano determinato la nascita di Ncd.
La nomina del Commissario – dopo quattro mesi di inerzia – non è una scelta, siamo in presenza di “pezzi di partito” che pensano di essere divenuti l’ombelico della Calabria; non ci interessano lotte intestine, ne fare da contraltare ad una logica miope e che considera le posizioni personali come prioritarie rispetto a tutto, ne tantomeno prestare ulteriormente il fianco a chi – da sepolcro imbiancato – pensa di rifarsi sotterraneamente una verginità politica solo grazie al fatto ed alla speranza di essere dominus incontrastato di un gruppo più o meno grande. E’ la vecchia politica, ed è dura a morire; ma per fortuna è possibile non averci nulla a che fare”.