Corigliano, De Rosis, Servidio e Pace in commissione esaminatrice per la scelta degli infermieri per l’Adi
Si terranno a Corigliano Calabro, in questo fine settimana, i colloqui finalizzati alla valutazione di ventisette candidati per ricoprire alcuni posti ancora liberi nella task force medico infermieristica fisioterapica che l’associazione unalottaxlavita sta’ mettendo in campo a sostegno degli ammalati domiciliarizzati.
Oltre a figure mediche di spicco quali Riccardo Capobianco, medicina e chirurgia università Cattolica sacro cuore, e Frittelli Valter, anestesia e rianimazione università di Torino, tre importanti volti noti e nomi conosciuti a Corigliano per le loro qualità professionali saranno membri di commissione. De Rosis, medico di medicina generale, Michele Servidio, medico di 118, e Valentino Pace, vice governatore dell’associazione Misericordia di Trebisacce, rappresenteranno Corigliano Calabro in commissione esaminatrice.
I tre, fortemente voluti dal presidente di unalottaxlavita sono parte integrante di questa nuova iniziativa, e non solo faranno parte della commissione in qualità di esaminatori ma saranno anche relatori domenica 28 Settembre alla presentazione del progetto “A Casa in Sicurezza, una responsabile assistenza domiciliare a garanzia di una corretta deospedalizzazione” che si terrà presso il centro di eccellenza allo scalo di Corigliano con inizio alle 10.
Si allarga dunque a macchia d’olio l’idea, dettata dalla necessità, di garantire servizi agli ammalati ad oggi purtroppo poco presenti non certo per mancanza delle adi territoriali ma sicuramente per la poca presenza di personale assunto. Il rapporto medico infermieristico fisioterapico e paziente nelle cosiddette adi oggi è di circa uno a trenta, e cioè praticamente inesistente o quasi.
Si da dunque inizio ad una nuova era, questo l’auspicio degli organizzatori, dove l’ ammalato sarà visto come persona meritevole di diritti e verso la quale si dovrà portare il giusto e dignitoso rispetto, il paziente non più quindi abbandonato in una clinica od in ospedale ma, ovviamente per i casi con patologie compatibili, curato a casa propria vicino all’ affetto dei suoi familiari da personale altamente qualificato e preparato nel quale parole come negligenza o menefreghismo o disumanità non albergano nel proprio essere. Tutto pronto allora per questa nuova avventura targata unalottaxlavita, nella speranza che i politici di turno e gli alti dirigenti sanitari in essere, siano pronti ad abbracciare questa nuova speranza dettata dalle cure domiciliari convenzionando e sposando il progetto.