Il ricordo della comunità crotonese di Marco Panaija il giovane sub scomparso
Per cinque lunghissimi giorni è stato il figlio, il fratello, di tutti. E per tutti è stato semplicemente Marco. Anche chi non ha partecipato direttamente alle ricerche, chi non è stato presente per ore ed ore nell’area attrezzata dai volontari che hanno coadiuvato le ricerche coordinate della Capitaneria di Porto, ha indirizzato un pensiero, magari una preghiera al giovane sub scomparso nelle acque di Capocolonna, il cui corpo è stato ritrovato, restituito dal mare che tanto amava, nella mattinata del 15 settembre.
Questo sentimento di vicinanza e di solidarietà alla famiglia non si è mai interrotto. E’ proseguito nei giorni del dolore, ai funerali del giovane sub, e si respirava anche stamattina a Capocolonna, in occasione di un momento di raccoglimento che gli amici di sempre ma anche quelli “nuovi”, quelli che Marco non ha fatto in tempo a conoscere e, che con grande spirito di solidarietà, hanno partecipato alle sue ricerche, le istituzioni, la comunità cittadina ha voluto tenere nel piazzale del ristorante “l’Ancora”, dove era stato istituto il coordinamento delle ricerche.
Un momento di raccoglimento semplice ma sentito e commosso durante il quale tutti i presenti si sono stretti, ancora una volta, ai genitori ed alla famiglia di Marco, presenti all’iniziativa.
Erano presenti le istituzioni, con il sindaco Peppino Vallone e il presidente della Provincia Stano Zurlo, l’assessore all’ambiente del Comune di Crotone Michele Marseglia, il comandante dei Vigili Urbani Domenico Clausi, il comandante della Capitaneria di Porto di Crotone Antonio Ranieri che ha coordinato le azioni di ricerca alle quali hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco.
Presenti i tanti volontari, che nelle ore successive alla notizia della scomparsa di Marco, si sono attivati attraverso una catena di solidarietà che si è spontaneamente istituita anche attraverso i social network e grazie ai mezzi di comunicazione.
Le associazioni dei volontari, gli amici hanno voluto simbolicamente lanciare in mare, quel mare che Marco tanto amava, una corona in suo ricordo.
Nelle toccanti parole di Don Bernardino Mongelluzzi la vicinanza al dolore della famiglia.
Vicinanza che è stata espressa anche dal sindaco Vallone e dal presidente Zurlo oltre al richiamo ai valori della solidarietà che hanno fortemente caratterizzato l’azione dei volontari e che sono stati espressione della comunità crotonese.
Il Comune e la Provincia hanno voluto ringraziare tutti i volontari che si sono prodigati nelle ricerche con un attestato.
La Giunta Comunale ha, al riguardo, adottato una delibera di ringraziamento ai volontari nella quale si legge tra l’altro: “che tutta la comunità di Crotone, profondamente colpita dal tragico evento stringendosi ancora forte al dolore della famiglia, sente il bisogno di esprimere la sua gratitudine per azioni che onorano la comunità stessa; Sono proprio questi atti di altruismo che danno senso compiuto ad una comunità rispetto a forme di egoismo e di indifferenza”.
Questo era il sentimento che aleggiava questa mattina a Capocolonna dove non erano presenti solo persone.
Era presente una comunità.