Cisl medici: terza condanna per l’Azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro
“Con ordinanza del 18.09.2014, nel procedimento promosso dalla CISL MEDICI, difesa dall’Avv. Antonello Talerico, il Giudice del Lavoro di Catanzaro ha condannato l’Azienda “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro diretta dall’Avv. Elga Rizzo per la condotta antisindacale tenuta in merito all’adozione della delibera n. 46 /2014 avente per oggetto “Adozione del piano formativo anno 2014”.
In particolare, il Giudice ha riconosciuto l’antisindicalità della condotta dell’Azienda concretatasi nell’approvazione del piano formativo del personale senza la preventiva informazione alle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, in violazione delle prerogative sindacali riconosciute dal contratto nazionale di lavoro.
Oltre all’immediata cessazione della condotta tenuta e alla rimozione dei relativi effetti, il Giudice del Lavoro di Catanzaro ha condannato l’Azienda medesima al pagamento delle spese di giudizio.
La CISL MEDICI - si legge in una nota della federazione - esprime soddisfazione per l’accoglimento del ricorso, in quanto le OO.SS. della dirigenza non sono state messe in condizione di esercitare le proprie prerogative in una materia così delicata, come la formazione e l’aggiornamento professionale dei dirigenti certamente funzionale alla valorizzazione ed allo sviluppo qualitativo del sistema sanitario, peraltro nel comune interesse dei cittadini-utenti.
La decisione giudiziale dà ragione all’azione del sindacato e dimostra ancora una volta la violazione di norme contrattuali dell’ex Direzione Generale del “Pugliese Ciaccio”, alla sua terza condanna per comportamento antisindacale, e della sua chiara intenzione di sminuire il ruolo sindacale.
È la stessa Amministrazione che, con condotta oltremodo non corretta, ha disatteso perfino l’accordo, sottoscritto da tutte le sigle sindacali della dirigenza medica nel mese di giugno 2014, sulla retribuzione di risultato 2013 non dando seguito a tutte le procedure necessarie per la relativa corresponsione, al contrario della dirigenza amministrativa a cui sono state corrisposte somme annue non inferiori a circa 20 mila euro fino ad arrivare, pare, per qualcuno a 35 mila euro.
La CISL MEDICI stigmatizza il comportamento dilatorio dell’ex Direzione Generale che ha operato, peraltro, una decurtazione indiscriminata dei fondi contrattuali 2013 (per il solo fondo di posizione di circa mezzo milione di euro) malgrado le ripetute diffide del sindacato.
Infatti, la decurtazione non deve essere attuata, ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. n. 78/2010, sulla quota parte del fondo correlato al trattamento economico fondamentale del personale né sui fondi contrattuali legati alle indennità di disagio e di reperibilità, in quanto gli stessi sono finalizzati a garantire il funzionamento dell’Azienda e la regolare prestazione dei servizi sanitari ai cittadini.
La CISL MEDICI ritiene che la sanità calabrese in Piano di Rientro necessiti di manager in grado di gestire in maniera trasparente ed efficace la riorganizzazione degli ospedali, nel rispetto delle regole e delle prerogative sindacali, contemperando l’interesse del personale medico al miglioramento delle condizioni di lavoro e della professionalità con l’esigenza di mantenere/migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi sanitari destinati alla collettività.”