Emergenza Janò: il sindaco Olivo su stanziamento fondi
Il sindaco Rosario Olivo ha partecipato, questa mattina, alla conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, per presentare il Piano degli interventi urgenti in favore dei comuni colpiti dai dissesti idrogeologici del febbraio scorso. Presente il capo del Dipartimento della Protezione civile nonché sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, nel suo intervento il primo cittadino ha considerato positivamente la notizia che dal prossimo mese di settembre saranno disponibili le risorse - 2 milioni e mezzo di euro - utili a dare il via alle azioni necessarie per ridurre il rischio idraulico e di frana nel quartiere Janò. "Apprendo con piacere - ha detto il Sindaco - della prossima suddivisione dei fondi della Legge 26. Si tratta di un miliardo per tutto il territorio nazionale. Non è una grossa somma per le criticità del nostro Paese, ma per lo meno si consente alle amministrazioni di poter intervenire sulle emergenze". Olivo ha sottolineato tuttavia l'esigenza che non ci si limiti alla prima fase di interventi, "ma che si ponga sin da subito l'attenzione per far fronte alle azioni strutturali, quelle che potranno garantire la vera sicurezza del territorio". Il Sindaco, facendosi portavoce dell'istanza di un gruppo di famiglie ricevuta tramite l'arcivescovo Antonio Ciliberti, ha chiesto a Bertolaso la disponibilità di alcuni prefabbricati per accogliere chi è rimasto senza casa. Dal capo della Protezione civile è stata data ampia rassicurazione affinché si dia una risposta immediata agli sfollati. Olivo ha, infine, consegnato una documentazione, aggiornata al 20 luglio, sui dissesti franosi di località Gelso, Scala e Rombolotto del quartiere Janò, approntato dal settore Gestione del territorio, di cui è dirigente l'architetto Carolina Ritrovato, e redatto dai tecnici incaricati dal Comune: gli ingegneri Antonio Romeo e Luana Urizio e il geologo Fabio Procopio. Il fascicolo comprende una carta geomorfologica dell'area dissestata; la mappa delle strutture fortemente danneggiate e degli edifici sgomberati; un dossier sulle criticità del sistema idraulico; tutte le rilevazioni dei presidi, cioè delle stazioni di monitoraggio predisposte e ancora attive.