Lamezia, domani apre la mostra dedicata al fotografo Luigi Cipparrone
A un anno dalla scomparsa del grande fotografo cosentino Luigi Cipparrone, l'Associazione Culturale Aleph Arte dedica la Decima Giornata del contemporaneo al promotore della fotografia stenopeica in Italia, rendendo omaggio alla sua ricerca più recente, presentando per la prima volta a Lamezia Terme, presso i locali di Palazzo Panariti, l’installazione fotografica “Io è un altro”.
Luigi Cipparrone è stato, infatti, uno dei protagonisti della fondazione dell’Osservatorio Nazionale della Fotografia Stenopeica e dell’Archivio della Fotografia Stenopeica del Musinf di Senigallia. Il Musinf conserva alcune sue opere che sono state esposte nelle mostre di fotografia stenopeica tenutesi al Palazzo del Duca di Senigallia. Instancabile sperimentatore non solo in ambito tecnico, ha da sempre indagato, attraverso il medium fotografico, tematiche identitarie sia su un piano sociale che personale. Non si è mai limitato alla riproduzione meccanica “intesa come fotocopia della realtà”, preferendo a questa una sua rielaborazione critica, una riflessione sulla fotografia che fosse analisi dell’immagine latente, dell’idea che vi sta dietro. Nel tempo della digitalizzazione in cui tutto è dato, per Cipparrone, controcorrente, centrale era “importare dei ragionamenti, dei progetti concettuali” spinto da quella necessità di “porgere l’obiettivo su altre direzioni e attivare meccanismi sociali e di conoscenza”. Ma non solo.
La sua è una ricerca che, partendo dalla riflessione di Rimbaud sul paradosso dell’identità umana come alterità – dell’io che rimanda all’altro, che è specchio dell’io – perviene negli ultimi anni a una riflessione più esistenziale ed estrema, alle “fotografie fatte da altri” in cui “non fare più fotografie ma farsele fare” postula la definitiva scomparsa dell’autore, il suo “occultamento”. Attraverso il suo acuto sguardo fenomenologico, la sua ricerca, di cui in mostra si presentano gli esiti più maturi, ci porterà a riflettere con serietà sull'umano e su come viviamo la nostra identità. La chiave di lettura? La domanda sul senso dell’esistenza!
Con questo appuntamento, a cura di Silvia Pujia e Federica Longo, Aleph Arte dà seguito al progetto dal titolo UN’OPERA che dal 2010 presenta nei locali dell'Associazione di Lamezia Terme un’unica opera d’arte, privilegiandone l’intima fruizione.