Scuola: anche in Calabria studenti in piazza contro la riforma

Calabria Attualità

Studenti in piazza contro la riforma della scuola del Governo Renzi, per chiedere una scuola, un'università e un Paese "diverso, che non è certo quello del Jobs Act o dello Sblocca Italia". Saranno in migliaia a rispondere all'appello in tutta Italia per protestare contro il piano di 136 pagine della 'Buona Scuola' presentato dal premier Matteo Renzi e dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. E per chiedere un maggiore coinvolgimento nelle riforme che li riguardano da vicino. Lo sciopero degli studenti sara' accompagnato da quello dei docenti indetto dai Cobas.

A Roma l'appuntamento è alle 9.30 in piazza della Repubblica, ma nel Lazio cortei sono previsti anche a Latina, Civitavecchia, Tivoli e Formia. In Lombardia i ragazzi sfileranno a Milano (partenza da piazza Cairoli alle 9,30) e poi a Varese, Monza, Lecco, Mantova, Bergamo, Como, Brescia, Cremona. L'Unione degli Studenti e la Rete degli Studenti Medi hanno programmato iniziative anche a Torino in piazza Arbarello, Arona e Alessandria. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, a Trieste si parte in piazza Goldoni e a Udine da piazza Cavedalis. Manifestazioni anche a Venezia, Pordenone, Padova, Verona. Ma l'onda della protesta tocchera' anche l'Emilia Romagna (Ferrara, Piacenza, Bologna, Rimini) e la Toscana (Firenze, Pisa, Siena) per estendersi in Molise (Isernia, Campobasso), Campania (Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Nocera, Cava), Puglia (Bari, Foggia, Brindisi, Taranto, Lecce), Calabria (Reggio, Cosenza, Lamezia Terme, Corigliano Calabro), Sicilia, (Catania, Siracusa, Messina, Trapani, Palermo, Caltanissetta, Modica), Sardegna (Cagliari, Carbonia e Nuoro). Per un totale di oltre 60 citta'.

"Il premier non può usare la condizione giovanile come uno slogan fine a se stesso", ha sottolineato Gianluca Scuccimarra, coordinatore dell'Unione degli Universitari, "è ora che la politica si prenda le sue responsabilita' dando risposte reali a una generazione precaria privata del proprio futuro. La stessa generazione che domani sara' in piazza per dire che è la Grande Bellezza di questo Paese e che ha fame di diritti e cambiamento".

"Se da un lato la Buona Scuola è così da rivedere, d'altro canto gli studenti vogliono rivendicare il diritto a essere i motori sociali di questo paese e della nostra comunita', e quindi gli strumenti necessari a dimostrarlo", gli ha fatto eco Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi. E ha insistito: "Vogliamo la legge quadro nazionale sul diritto allo studio, la riforma dei cicli, potenziamento e accesso dei servizi, l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni, una maggiore rappresentanza degli studenti all'interno degli organi collegiali della scuola. Tutte cose che attualmente nel Piano Scuola non sono previste. Vogliamo delle citta' a misura di studente, spazi dove poterci incontrare, discutere, esprimerci".

Accanto agli studenti ci saranno anche i Cobas, che hanno proclamato uno sciopero generale della scuola "contro il Piano Renzi, la scuola-azienda, la scuola-miseria e la scuola-quiz". Il sindacato ha organizzato manifestazioni provinciali e regionali a Roma, Torino, Genova, Brescia, Padova, Venezia, Trieste, Bologna, Ravenna, Firenze, Pisa, Lucca, Pistoia, Grosseto, Pescara, Cagliari, Napoli, Taranto e Palermo. "Dietro il fumo di 136 pagine con linguaggio accattivante e con la promessa di stabilizzare finalmente da settembre 2015 i circa 150mila precari delle Gae, Renzi e i suoi consiglieri ci hanno squadernato con il loro Piano tutto il peggio che in materia di scuola-azienda, scuola-miseria e scuola-quiz i governi degli ultimi 20 anni hanno cercato di imporre all'istruzione pubblica", ha sottolineato il portavoce nazionale Cobas, Piero Bernocchi. (AGI)