Salute, Cantelmi (M5S): in Calabria indispensabili registro tumori ed epidemiologico
«In Calabria si continua a morire in silenzio per fattori legati ad vera emergenza ambientale ed è per questo necessario istituire il registro tumori ed un registro epidemiologico che funzioni». Ad affermarlo è Cono Cantelmi, candidato alla carica di Governatore per la Regione Calabria per il Movimento Cinque Stelle, che aggiunge:«è sempre più frequente che le famiglie calabresi piangano la scomparsa di un parente o lottino unite per sconfiggere il cancro. I fattori di rischio, essendo la nostra una regione non industrializzata, sono da ricercare nella gestione illecita dei rifiuti, dalle centinaia di discariche abusive allo sversamento di rifiuti tossici e radioattivi. Atti recentemente desecretati, accertano la presenza di rifiuti illecitamente smaltiti sia a largo delle nostre coste che in alcune zone delle serre. A questi vanno aggiunte le zone industriali in attesa di bonifica, come ad esempio l'area SIN di Crotone».
«Non possiamo più assistere inermi – continua Cantelmi – alla scomparsa di amici e parenti. Bisogna intervenire e bisogna farlo in fretta. L'alta incidenza di tumori in alcune zone della Calabria va dapprima monitorata, attraverso l'istituzione del registro tumori e del registro epidemiologico, e poi affrontata attraverso la bonifica dei siti inquinati ed una più attenta gestione dei rifiuti, da troppo tempo in Calabria nelle mani della criminalità organizzata».
Cantelmi conclude:«la vecchia politica è complice di questo stato di cose. Ha nascosto la polvere sotto il tappeto, rendendo segreti i documenti prodotti dalle commissioni parlamentari d'inchiesta, per poi rendersi corresponsabile di questo vero e proprio disastro non correndo mai ai ripari facendo spendere ai cittadini calabresi quasi 2 miliardi di euro per non risolvere il problema. Quando governeremo la Regione Calabria, metteremo la salute dei cittadini al primo posto puntando ad una gestione virtuosa ed eliminando i fattori di rischio che rendono i calabresi vittime di un sistema scellerato».