Stefania Pedà: incontro pubblico, punti programmatici
Stefania Pedà, candidata consigliere Sel per le prossime comunali, ha presentato i suoi punti programmatici in un noto locale sul Corso Garibaldi, nel punto in cui si stanno concentrando maggiormente i lavori della nuova pavimentazione stradale di quello che è non solo il simbolo della nostra città, ma anche il fulcro dell’attività commerciale, sociale ed economica. Scelta non casuale.
“Ci affacciamo infatti proprio su quello che può essere definito lo specchio della situazione in cui ci hanno lasciato le precedenti amministrazioni di centrodestra: una città abbandonata allo sfascio, che elemosina fondi pubblici e inizia lavori per non finirli”, dice Stefania Pedà in relazione ai lavori sul Corso Garibaldi che continuano a penalizzare gli esercenti transennati in questa ennesima incompiuta. Apre il dibattito Giovanni Nucera, vicepresidente dell’Amministrazione provinciale e capogruppo Sel, “Stefania Pedà non può che essere motivo di orgoglio per Sel, arricchisce con qualità, competenza e fresca bellezza la lista che abbiamo presentato al Comune. Una lista pulita e in cui le donne la fanno da padrone. Le donne di Sel hanno dimostrato coraggio e determinazione e si sono impegnate in prima linea in una sfida sicuramente non facile al Comune di Reggio ma alla cui chiamata di responsabilità non si può restare sordi. Abbiano dinnanzi obiettivi fondamentali: Reggio Città Metropolitana e i Fondi Europei di cui beneficeremo fino al 2018. Questo fondi devono essere spesi non per progetti faraonici che non servono alla città, vedi la centrale a carbone, ma per ripristinare efficienza di servizi che ci garantisca di ritornare alla normalità.” A torto Stefania Pedà è stata inclusa nel pregiudizio dell’esercito dei 932 candidati: “Le si fa un torto a inquadrarla come una fra i tanti. Con i suoi 10 anni di politica attiva, con tutte le difficoltà che un giovane incontra, Stefania dimostra competenza, uno straordinario impegno e pulizia di pensiero. Stefania ha la forza e la spinta psicologica di proiettarsi in avanti per progettare un futuro a misura d’uomo” afferma Pino Rotta, direttore di Helios Magazine.
“Perché quello che manca davvero a questa città è la dimensione umana che deve ritrovare al più presto. Come dimostra la speculazione sul dolore e sulle sofferenze che la vecchia politica sta perpetrando ai danni delle nostre famiglie con la paventata chiusura dell’Hospice. Dobbiamo sostenere questa struttura, che è un presidio sanitario ma anche un presidio umano. Questa chiusura non fa che dimostrare le macerie culturali in cui ci hanno lasciato sprofondare e il degrado della politica di destra che si organizzando verso in una spartizione parassitaria dell’Hospice Via delle Stelle” continua Pino Rotta. Stefania Pedà entra poi nel vivo del suo programma. Particolare cura e attenzione è stata prestata al Terzo Settore, settore che si occupa delle fasce più deboli e a cui molti di noi sembrano essere destinati se non si avvia da subito una rivoluzione copernicana di pensiero. “Basta clientele, privilegi e raccomandazioni. Questa amministrazione deve dare risposte ai suoi giovani costretti a offrire le loro competenze all’estero o fuori dalla nostra città. È il metodo che deve cambiare. Un metodo che innanzitutto richiede l’attenzione dei politici alle problematiche e le esigenze effettive che solo i territori e non le mura dei Palazzi possono delineare con chiarezza. Abbiamo il dovere di ascoltare il territorio e approntare una vera e propria mappa dei bisogni per poter corrispondergli in modo efficace. Al cambio di mentalità deve seguire una cambio di metodo che operi secondo fasi ponderate per evitare gli sprechi dei fondi pubblici. Una fase fondamentale, oltre quella di osservazione e progettazione e quella della verifica in cui i cittadini devono essere necessariamente coinvolti, perché sono loro i beneficiari, nel caso in cui i servizi ci siano, o le vittime, nel caso, come avviene sempre più spesso, in cui i servizi, benché pagati salatamente, non siano erogati.”
La candidata Sel per il Comune conclude con un passaggio sulla presenza delle donne. Quello che ci si auspica non è una parità di genere formale imposta per legge, ma una parità sostanziale da intendersi come parità dei punti di partenza, delle possibilità occupazionali e di carriera, possibilità di poter realizzare le proprie ambizioni. “Di cosa abbiamo bisogno? Di una vera programmazione, e non di slogan. I Piani di zona vanno programmati ed attuati subito. Deve essere il primo punto che l’Amministrazione comunale costituenda deve esaminare” conclude l’incontro Stefania Pedà, candidata consigliere Sel alle prossime Comunali, nel cui discorso non manca un riferimento al canile di Mortara e ai volontari di Dacci una zampa onlus, costretti ad occupare da mesi il canile, a cui va tutta la solidarietà di Sel. I volontari rappresentano con il loro infaticabile lavoro un presidio umano e di civiltà di cui questa città dovrebbe vantarsi e non mettere alla porta. La dimensione umana non può essere merce di scambio data in pasto al più bieco parassitismo politico che ha ridotto in macerie la nostra città e il nostro tessuto sociale.