Due persone denunciate per bracconaggio in Sila
Continua senza sosta l’attività antibracconaggio operata dagli uomini del Nucleo ittico-venatorio della Polizia Provinciale di Cosenza, sotto il coordinamento del Comandante del Corpo, dott. Giuseppe Colaiacovo. Nello scorso fine settimana, grazie anche all’ausilio delle guardie venatorie volontarie dell’A.N.L.C. e dell’Associazione ASTRAMBIENTE, due persone, P.A. e P.E., entrambe di Cosenza, sono state sorprese in località Santa Maria, in agro di Celico, mentre attiravano le allodole nel luogo di caccia al fine di abbatterle, servendosi di un richiamo elettroacustico del genere proibito dalla legge. Questa pratica è vietata espressamente dalla legge quadro n. 157/1992.
Sul posto è intervenuta la pattuglia della Polizia Provinciale in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore; ha provveduto all’identificazione dei due soggetti e, dopo le formalità di rito, ha posto in sequestro penale due fucili calibro 12, 28 cartucce dello stesso calibro, un’allodola abbattuta ed il congegno elettroacustico riproducente il canto delle allodole.
Tutto il materiale sequestrato è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente e i due bracconieri sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Cosenza, dovranno rispondere del reato di esercizio della caccia mediante l’uso di richiami acustici a funzionamento elettromagnetico.
Già lo scorso anno, in questo comprensorio di caccia, gli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, operanti presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore, avevano denunciato altre due persone per il medesimo reato. I controlli della Polizia Provinciale, tesi a prevenire e reprimere gli illeciti in materia venatoria, continueranno per tutta la stagione in corso al fine di garantire il corretto svolgimento dell’attività venatoria e, contestualmente, porre in atto le necessarie azioni di tutela del patrimonio faunistico stanziale e migratorio.