Unimpresa Reggio Calabria: con Tfr volontario nessun impatto negativo per micro imprese
Non ci saranno effetti negativi per le micro imprese dal cosiddetto Tfr in busta paga. La misura inserita dal governo nella legge di stabilità per il 2015 non è di carattere obbligatorio, ma volontario, cioè scatterà solo sulla base della richiesta dei lavoratori. Ne consegue che per le aziende più piccole, quelle fino a 15 dipendenti in particolare, non ci saranno impatti problematici legati alla norma sul trattamento di fine rapporto: ciò perché nelle realtà imprenditoriali minori esiste un rapporto stretto, per non dire familiare, tra i datori di lavoro e i loro dipendenti. Le parti di fatto non sono contrapposte e, al contrario, concordano qualsiasi scelta rilevante per i bilanci aziendali. Per cui in caso di difficoltà sul versante della liquidità, il Tfr non sarà toccato. Questa la valutazione del Centro studi di Unimpresa in relazione alla norma sul trattamento di fine rapporto contenuta nel disegno di legge di stabilità licenziato ieri dal consiglio dei ministri.
"L'eventuale riduzione dell'Irap, con l'eliminazione della componente lavoro dalla base imponibile, è una buona notizia. Su un aspetto, tuttavia, vogliamo essere chiari: la copertura finanziaria per questo sgravio Irap non va cercata con l'introduzione di nuove tasse o con l'inasprimento di tributi già esistenti". Lo dichiara la direttrice provinciale di Unimpresa, Jennane Rajaa, commentando le misure che potrebbero essere inserite nella legge di stabilità. "I giochi delle tre carte non ci piacciono e sarebbe grave se il governo di Matteo Renzi intendesse prendere in giro le imprese italiane che hanno bisogno di sostegni veri e concreti per sperare nel futuro" aggiunge Jennane.