Legge di stabilità: domani la Usb scende in piazza Matteotti

Catanzaro Attualità

“Qualcuno, all’annuncio di una Legge di Stabilità con meno tasse e addirittura con l'impiego di risorse per rilanciare l'economia e l'occupazione, aveva ingenuamente pensato che un barlume di buon senso potesse scuotere il governo Renzi: è bene che quel qualcuno si svegli dal sogno e guardi in faccia la realtà. E’ quanto afferma la Usb Calabria.

“La Legge di stabilità è quanto di peggio si potesse prevedere, non a caso gli unici che dichiarano “piena soddisfazione”, sono i padroni attraverso il presidente della Confindustria, Squinzi, che sottolinea come le misure del governo “vanno esattamente nella direzione da noi auspicata in tanti anni, ieri quando il presidente del Consiglio ha presentato le misure, onestamente, ho sentito che si realizzava quasi un sogno: sono anni che chiediamo l'eliminazione della componente lavoro dall'Irap (che sino ad ora finanziava il Fondo Sanitario)”. Quindi, ci chiediamo, almeno si crea lavoro con gli 800 mila posti annunciati dal ministro Padoan, e di berlusconiana memoria?

No, assolutamente no! Ed è lo stesso Squinzi che lo dice: “è difficile da dirsi, perché le assunzioni si fanno quando c'è una richiesta del mercato, che in questo momento è molto depresso”. Pertanto i 18 miliardi di investimenti per che cosa sono se non servono a creare occupazione? Semplice, sono l’ennesimo regalo ai padroni, fatto con i soldi sottratti ai lavoratori ed ai cittadini, che vedranno ridursi ancora di più servizi e stato sociale.

E tutto questo mentre i lavoratori pubblici continuano ad avere il blocco dei contratti (sono fermi quasi da sei anni!) e la mobilità forzata, quelli privati, i tagli salariali e tutti quanti una generale perdita del potere di acquisto di salari e pensioni.

Con i blocchi dei turn over, non ci saranno assunzioni ed i giovani (quelli fortunati) avranno contratti di soli tre anni, perché cosi le imprese non pagano tasse, poi tutti a casa. Inoltre, mentre continuano le esternalizzazioni dei servizi pubblici, il governo attua la spending review che, nelle sue intenzioni, prevede tagli lineari nella pubblica amministrazione senza alcun raziocinio e senza risparmio di risorse.

In Calabria poi, la situazione è ben oltre il livello di guardia: la regione non trova i soldi per i lavoratori della mobilità in deroga, sfrutta i precari a vita che con il loro lavoro garantiscono l’esistenza dei servizi comunali (senza stabilizzarli mai), subisce una disoccupazione a livello di record europeo, continua a chiudere ospedali, scuole e a tagliare i trasporti.

Tutto questo senza che i governi regionali che si sono succeduti, abbiano preso una sola iniziativa per rimediare a tutto ciò. Anzi. Oggi di fronte a questo scempio, quei sindacati che hanno contribuito a ciò con le loro politiche di concertazione prima, di complicità poi, fingono di meravigliarsi e provano a ricrearsi un’aura di verginità.

La USb Calabria aderisce allo sciopero generale del 24 ottobre e invita tutti i lavoratori, precari, cassaintegrati, pensionati, disoccupati e migranti a prendere parte alla manifestazione.