Asp Catanzaro, realizzato il progetto “giovani in campagna” per i ragazzi con disabilità
“Giovani in Campagna” è il nome del progetto che è stato realizzato dal Centro Diurno di riabilitazione psicosociale di Montepaone lido, diretto dalla Dott.ssa Rosa Conca, all’interno del Centro di Salute Mentale diretto dal Dr Salvatore Ritrovato, con lo scopo di creare conoscenza ed interesse per un “lavoro” sostenibile: la vendemmia.
Il progetto si colloca all’interno del Modello Psicoeducazionale (Falloon) in uso nel Centro Diurno, costituito da interventi psicologici e sociali. Questo modello d’intervento prevede che tra gli attori del progetto vi siano, e da protagonisti, le famiglie (a cui si da il supporto necessario), fino al loro pieno coinvolgimento nei programmi e nella prassi riabilitativa.
Si parte, quindi, con la comune consapevolezza che, dopo la prima fase, quella del compenso clinico, di sufficiente recupero della funzionalità personale e sociale, i giovani debbano essere inseriti in contesti ordinari di lavoro, in percorsi di riabilitazione “in vivo”, avendo, essi, un estremo bisogno di acquisire anche competenze lavorative.
Per i ragazzi che vivono la disabilità, è indispensabile sviluppare l’autonomia e le competenze necessarie per potersi inventare un lavoro vero e redditizio, nei limiti del possibile e delle risorse disponibili, soprattutto in un contesto regionale difficile. “Giovani in Campagna “, progetto sostenuto dall’Associazione di auto mutuo aiuto AMA Calabria a favore dei giovani con disabilità psichiatrica, si è svolto in diverse giornate ed in tre fasi distinte: vendemmia- lavorazione dell’uva- imbottigliamento del vino. Per la realizzazione del progetto, il gruppo del Centro diurno costituito da 40 persone tra operatori, utenti e genitori, ha preso in gestione un vigneto ubicato sulla collina di Montepaone.
La prima giornata è stata supportata da una coppia di genitori che frequenta il nostro gruppo di auto-mutuo-aiuto ed ha scelto di aderire al progetto ospitando il gruppo e provvedendo ai pasti. Nel corso del progetto, dopo aver evidenziato alcuni tratti specifici dei vini calabresi, la particolare cura delle vigne e le prime fasi della lavorazione delle uve, la vendemmia è stata vissuta come momento culturale, con i suoi aspetti “popolari” ma anche “tecnici”.
I ragazzi così raccontano l’esperienza: “Già di prima mattina, siamo arrivati al nostro vigneto dove abbiamo trovato un’ottima accoglienza con dolci e bibite... Dopo aver assaggiato un po' di tutto, assieme ai genitori ed agli operatori ci siamo messi a lavoro in una meravigliosa campagna dove, da una moltitudine di filari di viti, pendevano numerosi grappoli rossi. Durante la raccolta, le ceste di uva profumata sono passate di mano in mano intrecciando i sorrisi e la soddisfazione di tutti. A fine raccolta, verso l’ora di pranzo, dopo aver caricato l’uva sul trattore, abbiamo proceduto voracemente alla consumazione di panini e pizza offerti dalla famiglia ospitante. Nel pomeriggio il lavoro è proseguito in cantina, dove l’uva è stata versata nella sgrappolatrice per prepararla alla spremitura. Il progetto si concluderà a gennaio, quando il gruppo procederà all’imbottigliamento del vino. La speranza è di pagare le spese affrontate e ricavarne un piccolo contributo con il quale continuare a sostenere il Centro Diurno presso il quale dobbiamo riabilitarci”.