Cgil Crotone: Sblocca Italia, sulle bonifiche alimenta la confusione
"Il decreto “sblocca italia“ sulle bonifiche rischia di alimentare ulteriormente confusione , in un settore che fino ad oggi rappresenta un chiaro esempio di inefficienza tutta italiana. In Italia ci sono 160mila ettari di territorio contaminate da rifiuti industriali, da noi 160 ettari. Una superficie vastissima contenuta nei 40 siti d’interesse SIN, oltre 18 aree da bonificare come Crotone. L’attività di bonifica procede con lentezza disarmante , e in molti casi il processo non è ancora iniziato . Infatti , per quanto riguarda i SIN la prima fase , che consiste nell’analisi del livello e del tipo di contaminazione , è stata completata solo per 14 siti.I numeri peggiorano se si considerano i piani di bonifica: sono due i siti che coprono l’intera zona ( Cengio e Pieve Vergone ) in 5 non è stata varato nessun piano per il suolo e in 13 nessun piano per la falda". E' quanto scrive la Flai Cgil di Crotone.
"Una situazione inaccettabile - continua la nota - se si pensa , come a Crotone, che la maggior parte dei SIN è stata istituita tra il 1998 ed il 2002, e a oggi poco o nulla è stato fatto, oltre al fatto che è impossibile avere un quadro chiaro della situazione.
Il ministero dell’ Ambiente non ha la mappa delle zone risanate , in quanto è responsabilità degli enti locali ( Provincia e Arpacal) fornire informazioni sul monitoraggio delle operazioni di bonifica.
Nel frattempo i responsabili dell’inquinamento spalmano su più anni gli investimenti per le bonifiche.
Molteplici e privi di efficacia gli interventi di semplificazione normativa che si sono susseguiti negli ultimi mesi : il DL 115/2013 ha previsto una procedura ad hoc per la riconversione industriale ; il DL 91/2014 ha introdotto la possibilità di presentare subito il progetto di Bonifica ; e ora il DL 133/2014 , “Sblocca Italia” , consente l’utilizzo delle varianti in corso d’opera.
Se il precedente decreto “Ambiente perfetto “ , ora convertito in Legge , aveva concesso 45 giorni di tempo all’ARPA (per noi ARPACAL) per verificare le operazioni di bonifica effettuata e introdotto il principio di silenzio-assenso senza alcuna forma di trasparenza e partecipazione per i cittadini , le nuove norme concedono alle agenzie regionali appena 30 giorni per validare i risultati del processo di caratterizzazione. Laddove , invece , la caratterizzazione sono state già effettuate o sono in stati eseguiti i primi interventi , per avviare la bonifica basterà invece inviare una comunicazione con 15 giorni di preavviso all’ARPA (ARPACAL) competente.
Infine , in linea con quanto già predisposto dal Decreto Destinazione Italia , che apriva alla reindustrializzazione dei siti contaminati , le nuove norme agevolano la realizzazione in questi stessi siti di nuovi interventi o opere necessarie per l’esercizio di impianti già presenti ovviamente non siamo nel nostro caso , dove il futuro utilizzo va ancora deciso. Tutto ciò significa che per queste aree , non vige più nessuna legislazione particolare , nonostante gli elevati tassi d’inquinamento . Le ipotizzate soluzioni al problema inserite nell’ultimo decreto sono sbagliate e controproducenti , il commissariamento dei siti nazionali e la previsione delle varianti in corso d’opera negl’interventi di bonifica , servirà solo a dilatare i costi delle opere pubbliche , senza dare garanzia dell’effettiva bonifica del sito.
Il decreto prevede innumerevoli deroghe ed eccezioni , la cui applicabilità dovrà essere di volta in volta valutata con lunghe analisi , determinando un ennesimo stato di confusione e un allungamento dei tempi. Si ricorre poi , come spesso accade , allo strumento del commissariamento , dimenticando le passate disastrose esperienze di gestione commissariali in tema di rifiuti , depurazione , bonifiche , rischio idrogeologico , che , oltre a non aver risolto le decennali emergenze , sono state esse stesse causa di sprechi , ritardi e blocco delle procedure.
In conclusione , la CGIL ribadisce come fatto nei mesi scorsi con le altre sigle sindacali e Confindustria Crotone , il suo appello al Governo ed alle Istituzioni per il tramite dei dirigenti provinciali e regionali , coinvolte nell’affrontare in modo efficace e definitivo l’annosa situazione delle bonifiche nell’applicare il principio previsto dalle legge di chi inquina paghi , mettendo a disposizione adeguata risorse normative ed economiche , e vigilando adeguatamente sulla loro effettiva applicazione. Tutto ciò affinchè venga garantito il benessere dell’ambiente e della nostra popolazione".