Capocolonna e bonifica, la Cgil regionale e crotonese chiedono tavolo ministeriale
“Il ministro Franceschini, sollecitato anche da interpellanze parlamentari e dalle lotte che sono in corso, da parte di associazioni e movimenti, per contrastare il disegno non chiaro di pavimentazione e cementificazione del promontorio di Capo Colonna, ha il dovere di venire in Calabria per rendersi conto di persona di ciò che è in atto e di rispondere all’ opinione pubblica calabrese, nazionale e internazionale, perché Capo Colonna è patrimonio dell’umanità”. È quanto chiedono la segreteria regionale della Cgil e quella di Crotone.
“Nel frattempo - proseguono le due Camere del lavoro - ha il dovere di far sospendere i lavori. Capo Colonna non può essere lasciata nelle mani delle lobby speculative locali, inseguendo una falsa modernità che ha come solo obiettivo quello di distruggere la bellezza, il paesaggio e il grande patrimonio archeologico.
Lo stesso chiediamo al presidente Oliverio: il “realismo” non può portare a una posizione equidistante rispetto al conflitto in corso. O si sta da una parte o dall’altra. Si tratta di una questione rilevante per le prospettive della Calabria, bisogna prendere una posizione netta. Ma su questo tema il presidente Oliverio ancora non ha fatto conoscere la sua opinione e valutazione. Vorremmo che si esprima.
La vicenda di Capo Colonna ci allarma anche per il disegno della città e dell’area che questa amministrazione ha, soprattutto sul tema strategico della bonifica dell’ex area industriale. Non si hanno progetti, né si spendono i soldi né si ha idea di cosa si intenda fare su quelle aree, ma soprattutto si ha una posizione subalterna e “non trasparente” nei rapporti con l’Eni sulla bonifica. Dopo 15 anni siamo al palo di partenza con un occupazione risicata intorno alle trenta, quaranta unità, tra dirette e indirette, che segnala la volontà dell’Eni di non impegnarsi nell’ opera di bonifica. Per la città di Crotone e il Comune è un autentica “Caporetto” rispetto alla quale è necessario ribellarsi.
Ci auguriamo, così come promesso dal presidente Oliverio, nei prossimi giorni si possa arrivare a un tavolo sulle bonifiche e su quella di Crotone con il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente, dell’Eni e delle forze economiche e sindacali locali per delineare un rilancio efficace, sul terreno occupazionale, della bonifica. Per fare chiarezza e per vedere bene anche i rapporti, i condizionamenti e le debolezze dell’ amministrazione comunale.
La bonifica di Crotone è un fatto non solo calabrese ma nazionale, e il compito del presidente Oliverio è di realizzare questo obiettivo strategico per lo sviluppo”.