Gettini di Vitalba e Sette Soli su Capo Colonna: “Dichiarare chiusa la vicenda non si può”
“Dichiarare chiusa la tumultuosa vicenda di Capo Colonna non si può.” È quanto rendono noto le associazioni Gettini di Vitalba e Sette Soli . “L’aspetto più eclatante, - proseguono le associazioni - oggi in via di parziale soluzione grazie al noto ripensamento ministeriale, riguarda il piazzale antistante il sagrato della chiesa, sognato come splendido parcheggio! Così non sarà e sappiamo sfumato ciò che la Soprintendenza regionale e altre ‘autorità’ (a vari livelli e in vari ambiti) avevano ordinato, cioè di ricoprire per l’eternità i resti del foro romano per meglio tutelarli, a loro dire. Da questo lato la città di Crotone può dichiararsi vittoriosa e proporsi come esempio di impegno civile per il futuro.
Resta in piedi la vicenda dell’area termale, - affermano - per la ‘tutela’ della quale è stata progettata e acquistata una pesantissima copertura metallica allo scopo, dichiarato ai media ma taciuto nella progettazione (e, superfluo a dirsi, non finanziato!), di rendere fruibili le due stanze che conservano mosaici, tra l’altro mai visti dalla popolazione. La tettoia non sarà installata e giace al momento in un angolo del parco; il suo costo, lo ricordiamo, è di 150.000,00 euro.
In merito alla copertura delle terme romane, appunto, le scriventi associazioni avevano sollevato forti critiche già a fine 2014, e presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Crotone a gennaio 2015, denunciando un danno a carico dei resti archeologici. Al riparo da occhi indiscreti, - sostengono - infatti, nei giorni 29-31 dicembre, giorni di tramontana violentissima, fu eseguito un pesante intervento all’interno e all’esterno dell’antico edificio, per effettuare le perforazioni necessarie al posizionamento della copertura. Il Pubblico Ministero ha ipotizzato inizialmente, a carico di ignoti, il reato di cui all’art. 181 del D.L. n° 42/2004 (Codice dei beni culturali e paesaggio) ma a distanza di otto mesi ci è stata notificata la sua richiesta di archiviazione del procedimento, con facoltà di opposizione entro dieci giorni. Opposizione che ovviamente faremo, fornendo nuovi elementi per ulteriori indagini, dal momento che l’auspicabile valutazione terza del danno da noi segnalato si è risolta nella semplice assunzione, al riguardo, da parte della Procura, dei risultati degli accertamenti che i funzionari ministeriali dichiarano di avere eseguito. I controllori, in altri termini, hanno sposato le dichiarazioni di controllati la cui obiettività, in tutta questa vicenda, non è proprio specchiata…
Come si ricorderà, contestualmente alla denuncia in Procura, le associazioni avevano anche inviato alla Corte dei Conti un dettagliato esposto, allo scopo di sapere come sono stati spesi, in questo caso, i tanti soldi pubblici in ballo e se sia possibile ravvisare un danno erariale… Aspettiamo tuttora fiduciose. Non è dunque chiuso il capitolo Capo Colonna – terminano Gettini di Vitalba e Sette Soli - e si spera ancora di ottenere giustizia, in qualche modo, perché chi ha sbagliato renda conto alla città pubblica e paghi di tasca propria!”