Sindaco Reggio: Nesci (M5S), abbiamo imparato la lezione
Dopo il voto a Reggio Calabria, abbiamo un chiaro elemento politico per le regionali del 23 novembre. Le maggioranze sono espressione di una minoranza elettorale dipendente dai poteri del partito di turno, che oggi è il Pd di Oliverio e Magorno, ieri era il Pdl di Scopelliti e compari".
Lo dice la deputata M5S Dalila Nesci, dopo il crollo del movimento in occasione delle comunali reggine. "A Reggio - aggiunge - ha votato il 65.06%, di cui Giuseppe Falcomatà ha preso il 60.99%. Questo significa che un terzo degli elettori non ha votato e che il sindaco è stato scelto da un popolo pari a quello che ha disertato le urne". La parlamentare M5S sottolinea: "Il giovane Falcomatà, figlio del più celebre Italo, non ha dovuto far nulla per essere eletto. Non ha dovuto dire o muovere qualcosa contro il sistema di Scopelliti, cioè il 'modello Reggio' esportato a Catanzaro e denunciato soltanto da noi, mentre la stampa si concentrava su commenti Facebook nell'ambito M5S, presentati come il problema più grave e addirittura come punto politico. Falcomatà junior - prosegue la deputata M5S - si è candidato avendo un nome e una faccia. Il resto, con buona pace di politici e opinionisti d'esperienza, l'ha fatto il trasformismo nostrano che ha avviato il new deal di Mario Oliverio, garante di futuri equilibri e già a capo di una lunga tavola imbandita, cui siederanno tutti, tra voltagabbana doc e non arricchiti dalla presidenza di Peppe Dj. A Reggio le persone stanche e disincantate sono rimaste a casa. Il nostro torto - conclude - è di non aver trovato modi e strumenti per farle sperare, dimostrando i tanti fatti che abbiamo compiuto con limpido coraggio. Abbiamo imparato la lezione per le regionali".