Salvatore Lucà (Confartigianato): “Le trivellazioni possono devastare il nostro territorio”
"Alla luce di una serie di articoli di stampa pubblicate dal “” IL QUOTIDIANO DEL SUD” , volevamo intervenire per porre all'attenzione delle Istituzioni, dei Partiti politici con gli attuali candidati al Consiglio Regionale e con i nostri rappresentanti in Parlamento, dei Movimenti ambientalisti, delle Associazioni e dei Sindacati, oltre che naturalmente di tutti i nostri Concittadini, la situazione incresciosa e inquietante che si sta continuando a creare circa la questione estrattiva di metano (e probabilmente di petrolio) e sulle attività di trivellazioni in generale che, secondo Confartigianato Crotone, sono gestite senza alcun controllo e, ormai cosa conclamata, senza il minimo beneficio per le nostre popolazioni e le imprese". Lo dichiara in una nota Salvatore Lucà – Segreteria Provinciale Confartigianato Crotone.
"Si rischia di causare - si legge ancora - solo una pericolosa erosione costiera e quant'altro! Bisogna fermare senza se e senza ma questa attività che potrebbe rivelarsi una vera catastrofe per i nostri territori già provati da un dissesto idrogeologico pericoloso.
Vogliamo rammentare a chi di dovere, il terremoto di magnitudo 5 del mese di aprile scorso, oppure la faglia nella città di Cirò Marina per riflettere seriamente su quello che potrà succedere.
Auspichiamo un impegno concreto su questa problematica che non è di poco conto, tanti evidentemente stanno sottovalutando una situazione che dopo anni di trivellazioni è abbastanza critica, perché si parla addirittura di concedere altre autorizzazioni, un vero paradosso e una vera provocazione ad una popolazione già prostrata per se stessa.
Vogliamo sottolineare che in riferimento al terremoto di aprile scorso, la stessa OLA, ci rammenta, ove qualcuno l’avesse proprio dimenticato, che la scossa è stata registrata proprio nell’area in cui i ricercatori del Cnr hanno individuato una mega frana marina che sta interessando, da millenni, il promontorio Lacinio e ricorderei, oltre naturalmente al problema di Cirò Marina, i fenomeni di subsidenza che interessano da anni tutta la costa ionica.
I nostri Parlamentari nazionali e regionali facciano il loro dovere, non dobbiamo consentire quel progetto che di fatto è noto a tanti (Il Mar Jonio e le coste lucane, calabresi e pugliesi del Golfo di Taranto, secondo la OLA, devono diventare, secondo il Governo, un grande “colabrodo petrolifero” mentre l’entroterra un “hub energetico” con trivellazioni ovunque).
Che attività turistica o di pesca potremo avere, creare o programmare se su questa situazione non si interviene e non si fa chiarezza in modo professionale e trasparente?
Se dovesse perdurare - conclude Lucà - questo stato di silenzio assenso, così ci permettiamo di definirlo, non esiteremo un attimo a continuare a denunciare situazioni che i nostri Concittadini devono sapere, non si può più far finta di niente!"