di Vito Barresi | Trasferta Libera
Ma il Sindaco di Crotone ciurla nel manico, c’è o ci fa? A proposito della cosmicomica storia della tribuna vip e priveè, con vista sulla plebe tifoidea che aspetta ancora la prossima partita di un campionato fantasma, pressappoco alle prossime festività con spumante e panettone, il ‘Sig.Sindaco’ Ufo Pugliese e la sua alta corte di consiliatura, già noto e apprezzato perito assicurativo nella provincia italiana con il rischio più alto e più costoso di tutta Unione Europea, viene a dire in conferenza stampa, che il Comune da lui diretto, vale a dire l’amministrazione dell’alleanza familistica ‘brillantemente’ fondata da Enzo Sculco, non avrebbe alcuna responsabilità circa l’ennesimo rinvio dell’esordio casalingo della squadra locale di football, che quest’anno si cimenta in libera e perenne trasferta sui campi di calcio di Serie A, poiché nessun dorma e nessun s’accorse, che il suo ‘campetto di perifera’ era rimasto indietro non già ai tempi di Pitagora ma a quelli dell’Akragas. Tribuna che addusse più che infiniti lutti agli Achei, i più commendevoli rilievi mossi dal Coni, e domani chissà s’attendono quelli arzigogolatissimi dei megadirigenti romani delle Belle e Libere arti nazionali, formulati e redatti dai culturalissimi e zelanti funzionari, audite audite, fino ad oggi dal magno dire dicasteriale, mai scomodati dalla sempre e più mobilissima sottoministra ai Beni Culturali, Signora Bianchi, che dovrebbe e potrebbe per suo mestiere e stipendio metterli giù dal letto fin dalle prime ore di una qualsiasi alba.
Invece, in questa grottesca sceneggiata napoletana che sta facendo sbellicare dal ridere non mezza ma l’intera Italia del pallone, vista la pochezza e la mancanza di autorevolezza di protagonisti e comparse, senza mai nemmeno cominciare la partita, siamo arrivati alla fine del primo tempo, quasi quasi alla conclusione del campionato d’inverno, e ancora il Sindaco, invece di indignarsi, di difendere le ragioni attuali di una porzione attiva della cittadinanza, cioè i tifosi paganti, nonchè quelli più complessivi della maggioranza della popolazione, evidentemente lesi nell’immagine catastrofica dagli impliciti e sghignazzanti sfottò che ogni domenica vengono trasmessi ‘urbi et orbi’ dai numerosissimi giornalisti, media online, stampati e radioteletrasmessi in mezzo mondo, ha tenuto un’inutile conferenza stampa per raccontarci un’ennesima, incredibile barzelletta.
E passi pure che la famiglia Vrenna, come ai tempi degli antichi romani, voglia accogliere gli ospiti nei fasti del proprio Colosseo. Si può capire che il desiderio di chiunque sia imperatore in casa sua, debba essere preso in dovuta e seria considerazione dalle mani pubbliche. Ma quanto meno al Sindaco qualche dubbio ‘in vigilando’ doveva e poteva anche venire quando ha visto quel progetto presentato dai Vrenna Brothers. Trattandosi che uno come lui almeno il ‘manuale delle giovani marmotte’ lo avrà pure letto prima di vestire la fascia tricolore.
E lì, qualcuno glielo presti, comunque sta scritto che lo stadio è un bene pubblico, che se ci vuoi costruire dentro un’arena o una cattedrale devi chiedere l’autorizzazione all’Ufficio tecnico, che la Giunta comunale si deve riunire per approvare il progetto del privato, che le regole valgono per tutti, che alla fine la realizzazione architettonica ed edilizia dell’ampliamento della Tribuna la paga il privato in concessione, ma su un progetto firmato e vidimato con i bolli pubblici, i timbri comunali, le responsabilità tecniche, amministrative e politiche, e che quell’atto sarà sottoposto alle attenzioni di altri soggetti come il Coni, ecc. che hanno tutto il diritto di obiettare, rettificare, eccepire.
Questo per dire che il nostro Pugliese non può continuare a schernirsi di fronte alle sue stesse responsabilità proprio quando ci sono da affrontare scelte strategiche come quelle poste dal campionato di Serie A. Primo vero banco di prova sui temi del sistema pubblico di qualità in una città chiamata a cimentarsi con un circuito nazionale e internazionale che richiede certificazioni e garanzie. Pugliese in realtà, in questi primi mesi di mandato, è apparso debole, un vaso di coccio, si dice rinunciatario quanto piuttosto attento a mantenere le promesse di piccolo cabotaggio elettoralistico, senza intravedere alcun respiro progettuale e complessivo.
Dovrebbe cominciare a recitare un’altra parte, sapersi assumere le responsabilità con coraggio come questa dell'ulteriore ritardo che è prima di tutto sua e non colpa di altri. Lui ha il dovere di vigilare, controllare, convincere e far condividere le soluzioni compatibili a tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati ai problemi. Lui avrebbe dovuto, di fronte a un progetto, evidentemente 'sbagliato', dire subito che non era ‘amministrativamente’ sostenibile, non invece approvarlo e farlo proprio. A lui toccava profferire almeno qualche parolina semplice semplice, da buon padre di famiglia, esortando i due fratelli a fare il minimo, a non copiare né Roma né Atene, ma Sparta, cioè ad attuare un rigoroso percorso che consentisse a tutti i cittadini di Crotone di fruire del calcio e di questa straordinaria occasione storica come orgoglio, identità e bene collettivo.
Invece adesso siamo qui delusi, demoralizzati, beffati, presi davvero in giro davanti a un'immensa platea. I tifosi, i sostenitori, i crotonesi non meritavano tutto questo, e quello che sta accadendo è davvero molto grave.
Solo adesso dopo una lunga estate, il sindaco Pugliese, ci viene anche a far il sermoncino su “le polemiche sono inutili, soprattutto quando c’è da lavorare. Sullo stadio di lavoro se ne è fatto tanto ed ancora dobbiamo lavorare moltissimo. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, senza addebitare responsabilità a tizio o caio e soprattutto senza mai venire meno alle nostre responsabilità. Ma per fare questo è giusto che tutti sappiano tutto, in modo tale da evitare sproloqui e soprattutto informazioni fuorvianti”.
Ufo si renda conto che non è più in orbita intorno al pianeta Papalla. Se ci riesce cambi subito registro. Almeno fino a quando non potrà cambiare regista.