Due anni fantastici ed elettrizzanti che hanno mobilitato tifoserie da tutta Italia, hanno reso viva l’atmosfera di sere A sugli spalti dello “Scida”. Uno stadio rimodulato con strutture tecnologiche all’avanguardia, uniche in Calabria, solo appoggiate sul terreno, senza scavi, secondo i vincoli imposti dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, gravando la struttura su zona archeologica.
di Giuseppe Romano
Una concessione speciale, biennale, del 30 luglio 2016, a firma del Soprintendente Mario Pagano, lo stesso che oggi ne intima la rimozione per scadenza di termini, il prossimo 18 luglio (LEGGI).
Una condizione che il Comune di Crotone aveva accettato con deliberazione del Consiglio (LEGGI), consapevole che, al termine dei due anni, il cronoprogramma delle installazioni chiudeva con la disinstallazione, garantita anche da una polizza fideiussoria.
Un intervento che mette in allarme la parte importante della tifoseria e dell’intero territorio e ne abbiamo parlato proprio col soprintendente Pagano.
Lei ha avuto il merito di far disputare i due campionati di serie A allo Scida, ora tuona su questa scadenza che crea problemi di estrema difficoltà alla Fc Crotone e a quanti sono impegnati in questo settore. Esiste la possibilità di incontrarsi e trovare una soluzione favorevole?
Ho mandato una lettera al Procuratore della Repubblica di Crotone, alla Direzione Generale ABAP di Roma, al Sindaco del Comune di Crotone e per conoscenza al Segretariato Regionale MIBACT della Calabria, comunicando che non è intenzione del Ministero concedere proroghe, anche perché quell’autorizzazione era subordinata a una serie di prescrizioni per il miglioramento e valorizzazione dell’area su cui grava lo stadio: un cronoprogramma tecnico-amministrativo approvato congiuntamente dal Comune di Crotone (proprietario dell’impianto sportivo) e della Fc Crotone Calcio, ma poi non è stato fatto quasi nulla.
Va, inoltre, considerato che, con la recente retrocessione in B del Crotone, la concessione di una proroga non riveste carattere d’urgenza. E non vi è più questo problema di contenimento. Quindi, posso dire che, sentita la Direzione Generale, siamo contrari alla proroga”.
L’autorizzazione era in via speciale e subordinata a precisi vincoli, con un cronoprogramma approvato da Comune e società
Il problema appare più grave del precedente: è vero che l’Fc Crotone disputerà il campionato di serie B, però manca uno studio di fattibilità, sia economico sia tecnico, del nuovo stadio, e la disinstallazione delle nuove strutture e la nuova rimodulazione dei servizi, allo Scida, richiederà tempi più lunghi di quelli impiegati per l’installazione.
Risedersi a tavolino con le tre unità interessate, per riprogrammare tutto in base elle esigenze attuali, pensa che sia possibile?
“Il nuovo stadio avrebbero potuto costruirlo, sono passati due anni e non hanno fatto quasi nulla, oltretutto non c’è più il problema di urgenza dettato dal fatto che si possa disputare fuori città il campionato. Comunque, anche l’orientamento della Direzione Generale è di non concedere rinvii.
Io, purtroppo, mi devo attenere alle direttive che mi sono impartite da Roma. Era una cosa fatta in via speciale, ma per subordinato da precisi vincoli. C’erano dei regolamenti generali che dovevano dare una certa capienza allo stadio per la serie A, adesso questo motivo di necessità e di urgenza non ci sta. Che le posso dire, la scadenza è pure vicina ormai”.
Il Sovraintendente, Mario pagano, rimarca la disponibilità di tempo per mettere la prima “pietra”, in una nuova area libera da ogni vincolo archeologico, per la realizzazione di un nuovo stadio, come convenuto e la scadenza di rimodulare l’Ezio Scida è prossima.
“Finora non ho ricevuto niente dal Comune, che richiedeva una proroga e, quando arriva, già le dico che la mando a Roma, alla direzione generale, ai comitati di settore. Allora possono fare una lettera per dire che ci metteranno un po’ più di tempo per questi nuovi lavori, per i quali non so niente e non penso che ci voglia tutto questo tempo per le disinstallazioni.
Gli spogliatoi non si possono fare dove erano prima? Non avendo, diciamo, dei progetti alla mano non posso esprimermi, anche se resta l’orientamento del ministero e anche della Direzione Generale: non concedere proroga”.
Oggi Mario Pagano era diretto a Crotone per la firma di protocollo sull’Antica Kroton. Mentre la prossima settimana il presidente della società rossoblù ha già fissato un incontro proprio con il Sovrintendente.
Vrenna ottimista: “Contiamo su una nuova autorizzazione”. Intanto si pensa al nuovo stadio da 18mila spettatori, “moderno, sicuro e agevole”
Il presidente dell’Fc Crotone, Giovanni Vrenna, è invece fiducioso:
“Contiamo su una nuova autorizzazione e intanto si valuta per il nuovo stadio”
Vi sono dei punti di riferimento concreti?
“Tutto è risolvibile. Ci vuole solo un po’ di buona volontà da parte di tutti. La struttura realizzata allo Scida non ha creato alcun problema, documentabile con le prove eseguite periodicamente che lo accertano. C’è solo da lavorare in sinergia col Comune affinché si possa trovare la soluzione finale. Un atto di responsabilità a trovare l’area dove andrà ubicato il nuovo stadio”.
Area esterna o interna alla città o periferica? Questo il punto ancora da definire, anche se in un nostro precedente articolo, con l’ingegnere Gianfranco De Martino, era stata indicata la zona oltre Passovecchio, in prossimità della Statale 106. Un’area da inserire nel nuovo piano regolatore, non ancora in studio al settore urbanistica (LEGGI).
“Intanto il Comune ha identificato quest’area. All’esterno della città. Ciò non toglie che, quando si affronterà il problema possano sorgere altre soluzioni più al servizio della città”.
Una preferenza gradita dai cittadini e dalla stessa Fc Crotone. Lo studio di fattibilità economico-finanziario prevede risorse pubbliche e private o sarà solo l’Fc Crotone a farse carico?
“Stiamo valutando se procedere noi direttamente o mirare a una Società mista. È tutto da valutare”.
Stabilita la tipologia dello stadio?
“Siamo consapevole che deve rientrare nella classificazione UEFA4. Abbiamo interpellato già dei tecnici. Sarà uno stadio di 18mila spettatori. Avremo uno stadio moderno, sicuro e agevole”
Ci vuole tempo e trovare i finanziamenti, intanto lei ha parlato di buon senso, vuol dire che lo Scida servirà ancora e ci sarà una risposta positiva da parte della Soprintendenza?
“Spero proprio di sì, anche perché il nostro programma è di realizzare la nuova struttura entro due anni”.
Potrebbe nascere un accordo con la Soprintendenza, a lavorare sullo Scida, rientrando nel progetto di recupero dei reperti giacenti in questa zona, con una tecnologia moderna?
“È una domanda da un milione di dollari. Bisogna sedersi e discutere a tavolino una programmazione che sia utile alla città, e rientri in una programmazione di recupero dei beni archeologici, un progetto innovativo già esistente tra pubblico e privato, con criteri flessibili e la possibilità di sfruttare potenzialità nuove, senza pregiudicare la ricerca come la vuole la soprintendenza”.